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Sophie Codegoni e Alessandro Basciano, colpo di scena in tribunale! La decisione sull’affido della figlia

Pubblicato: 15/07/2025 17:47
sophie codegoni e alessandro basciano

Nella mattina di martedì 15 luglio, il Tribunale di Milano è stato teatro di una nuova, tesa udienza che ha al centro la piccola Céline Blue Basciano, figlia di Alessandro Basciano e Sophie Codegoni. Una vicenda complessa, che si snoda da novembre 2024, quando Basciano fu coinvolto in un processo penale con le gravi accuse di minacce e stalking nei confronti della sua ex compagna. Nonostante un iniziale arresto, Basciano fu scarcerato dopo meno di 48 ore. Tuttavia, la Corte di Cassazione, a fine aprile, aveva disposto l’applicazione del braccialetto elettronico, un dispositivo che, incredibilmente, l’ex gieffino non indossa ancora a causa della sua irreperibilità a Milano.

L’avvocato di Alessandro Basciano, Leonardo D’Erasmo, ha fornito a Fanpage gli esiti dell’udienza odierna, chiarendo alcuni punti cruciali. L’istanza di affido super esclusivo avanzata da Sophie Codegoni e dai suoi legali è stata rigettata dal giudice di famiglia Giuseppe Gennari. Questa richiesta avrebbe conferito alla Codegoni il potere esclusivo di prendere ogni decisione significativa riguardante la vita della figlia, senza la necessità di consultare o ottenere il consenso dell’altro genitore. La motivazione del giudice è chiara: non sussiste, in questo specifico caso, l’esigenza di un tale provvedimento. Di conseguenza, l’affido di Céline Blue resta esclusivo a Sophie Codegoni, ma questa situazione è da intendersi come provvisoria, in attesa della sentenza definitiva inerente al processo penale in corso contro Basciano.

Diritti del padre e interpretazioni controverse

Nonostante l’affido esclusivo a Sophie Codegoni, la decisione del giudice Gennari ha introdotto nuove e significative disposizioni riguardo ai diritti di visita di Alessandro Basciano. Una precedente sentenza della Corte di Cassazione, risalente allo scorso 30 aprile, aveva imposto a Basciano un divieto d’avvicinamento e l’obbligo del braccialetto elettronico. Tuttavia, secondo l’avvocato D’Erasmo, le disposizioni relative alla bambina contenute in quell’ordinanza non erano affatto chiare. L’ordinanza recitava che Basciano non potesse “vedere né sentire la figlia, qualora questi due atti siano mediati dalla persona offesa, ossia Codegoni”. Una formulazione che, come spiegato dal legale, poteva “lasciar intendere che lui non possa vedere neppure la bambina”.

L’udienza odierna ha sciolto questo nodo interpretativo. Il giudice Gennari ha stabilito che ad Alessandro Basciano spettino tre pomeriggi a settimana da trascorrere con la figlia Céline Blue. Questi incontri dovranno avvenire nei giorni infrasettimanali, contrariamente alla richiesta dell’ex gieffino che avrebbe preferito il weekend. Questa decisione rappresenta un passo significativo per Basciano, che potrà ora riprendere un contatto diretto con la figlia, pur con delle limitazioni precise.

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Violazioni social e una multa salata per Sophie Codegoni

L’udienza ha riservato anche una spiacevole sorpresa per Sophie Codegoni. Secondo quanto riferito dall’avvocato D’Erasmo, la Codegoni ha ricevuto una multa per aver violato il divieto di postare contenuti riguardanti la bambina sui social media. Questo divieto, imposto a entrambi i genitori in un’ordinanza del giudice Gennari del 18 aprile, mirava a tutelare la minore dall’eccessiva esposizione mediatica. La sanzione è tutt’altro che leggera: “Visto che ogni violazione avrebbe comportato il pagamento di 400 euro, Codegoni dovrà pagarne 2800 euro, perché si tratta di ben 7 violazioni,” ha precisato D’Erasmo. Il denaro dovrà essere versato oggi stesso su un conto intestato direttamente a Céline Blue, la cui amministrazione sarà condivisa da entrambi i genitori. È importante sottolineare che, a tutela della minore, quel denaro non potrà essere movimentato da nessuno, se non attraverso una specifica disposizione del giudice.

Il mistero del braccialetto elettronico e le difficoltà lavorative

Un altro punto centrale della discussione è stato il mancato utilizzo del braccialetto elettronico da parte di Alessandro Basciano. L’avvocato D’Erasmo ha chiarito che l’applicazione del dispositivo non è avvenuta “per motivi oggettivi, perché il dispositivo non è attualmente reperibile”. Una situazione che solleva interrogativi sulla reale disponibilità di tali strumenti di controllo e sulla loro efficacia nel contesto giudiziario.

Infine, D’Erasmo ha fornito un quadro della situazione lavorativa di Basciano. Attualmente, il deejay si trova all’estero per motivi professionali. “Lui lavora come deejay e, dopo quello che è successo, in Italia non riesce a lavorare,” ha spiegato il legale. Questa difficoltà lo costringe a spostarsi fuori dal paese per potersi mantenere e provvedere al sostentamento anche dell’altro figlio, Nicolò. Una situazione che evidenzia le complesse ripercussioni personali e professionali di una vicenda legale che continua a tenere banco.

La strada per una risoluzione definitiva di questa complessa vicenda appare ancora lunga, con la sentenza del processo penale che incombe come un’ombra su un futuro ancora incerto.

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