
È morto nella mattinata di martedì 15 luglio un giovane di 23 anni, residente a Pordenone, dopo essersi schiantato contro un albero al termine di una folle fuga dai carabinieri a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Il ragazzo, che si trovava da solo a bordo della sua auto, un’Alfa Romeo, aveva appena ignorato l’alt di una pattuglia in servizio sulla strada tra Motta e San Giovanni.
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Alla vista dei militari, il giovane ha premuto sull’acceleratore tentando di sottrarsi al controllo. La sua corsa è durata pochi minuti, sufficienti però a trasformarsi in dramma. L’auto ha sbandato, è uscita di strada, si è ribaltata più volte e si è infine schiantata contro un platano ai margini della carreggiata.

Il decesso durante il trasporto in ospedale
I soccorritori sono giunti sul posto in pochi minuti, insieme agli stessi carabinieri che avevano avviato l’inseguimento. Le condizioni del ragazzo sono apparse subito gravissime. Nonostante i tentativi di rianimazione, il 23enne è deceduto durante il trasporto in ospedale. Troppo gravi i traumi riportati nell’urto violentissimo contro l’albero.
Nel luogo dell’impatto, sull’asfalto, sono stati ritrovati diversi panetti di hashish, dispersi nei pressi del veicolo. La droga è verosimilmente fuoriuscita dal mezzo durante il ribaltamento, segno che la vettura ne conteneva una quantità non trascurabile.
Già noto alle forze dell’ordine
Secondo quanto riferito dalle autorità, il giovane era già conosciuto alle forze dell’ordine. I motivi per cui abbia tentato la fuga non sono stati ufficialmente chiariti, ma la presenza della sostanza stupefacente a bordo rafforza l’ipotesi che stesse cercando di evitare un controllo che avrebbe potuto portare al suo arresto.
L’incidente ha completamente distrutto l’auto, ridotta a un ammasso di lamiere. Le operazioni di recupero del veicolo e di messa in sicurezza della strada si sono protratte per alcune ore, causando disagi alla viabilità lungo la direttrice tra Motta di Livenza e San Giovanni.

Una tragedia che lascia interrogativi
L’episodio solleva ancora una volta riflessioni sul rischio crescente delle fughe da controlli stradali. In pochi istanti, nel tentativo di evitare le conseguenze della legge, un giovane ha trovato la morte, lasciando dietro di sé un’immagine desolante: un’auto accartocciata, i panetti di hashish sparsi sull’asfalto, e una vita spezzata prima ancora di potersi difendere o spiegare.
Il corpo del ragazzo è stato trasferito all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. I carabinieri proseguono gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e chiarire la provenienza e la destinazione della droga trovata a bordo. Intanto, sulla strada di Motta, restano i segni di un impatto violento e i resti di una scelta che ha avuto il prezzo più alto.