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Addio all’influencer italiano: precipitato nel vuoto

Pubblicato: 16/07/2025 18:08

Aveva appena condiviso sui social la gioia per una nuova vetta conquistata, la sua bici in spalla, il panorama delle Dolomiti alle spalle e un sorriso che raccontava tutto il suo amore per la montagna. Ma poche ore dopo, Andreas Tonelli, 48 anni, biker estremo, guida esperta e influencer seguitissimo su Instagram con oltre 120.000 follower, è morto in un tragico incidente durante una delle sue escursioni in Alto Adige.

L’allarme è scattato nella serata di martedì, quando Tonelli non è rientrato da un’uscita in mountain bike nella zona di Vallelunga, in Val Gardena. Le ricerche sono andate avanti per ore. Solo attorno all’una di notte il Soccorso alpino e l’elicottero dell’Aiut Alpin hanno individuato il suo corpo, precipitato in un canalone per circa 200 metri. Le operazioni di recupero della salma si sono concluse nella mattinata di mercoledì.

Un punto di riferimento per gli amanti della mountain bike

Tonelli non era solo un appassionato di bici, ma un vero ambasciatore dell’adrenalina e dell’avventura, una guida certificata Mtb e una figura di riferimento nel mondo del cicloturismo estremo. Dal 2003 organizzava e conduceva viaggi in bicicletta in tutto il mondo: dalle Isole Lofoten in Norvegia alla Giordania, dal Marocco al Cile, fino a mete come Uganda, Madeira, Costa Rica, Croazia, Isole Canarie e naturalmente le sue amate Dolomiti.

Dal 2017 faceva parte del team Ride oN, portando con sé un bagaglio unico di esperienza, tecnica e passione. Chi lo seguiva sui social sapeva quanto Andreas amasse spingersi oltre, spesso affrontando ferrate e crinali a piedi con la bici sulle spalle, per poi lanciarsi in discesa con il suo mezzo enduro su sentieri impervi, con una naturalezza che incantava.

Una vita raccontata tra pedali e immagini

Ma Andreas era anche un fotografo appassionato. Ogni viaggio era l’occasione per raccontare, attraverso immagini e video mozzafiato, il legame viscerale con la natura, il brivido delle altezze, la libertà della fatica. Le sue stories, l’ultima delle quali pubblicata poche ore prima della tragedia, lo mostrano felice, in vetta a oltre 900 metri, pronto a una nuova discesa.

Mountain biker con tutto il corpo e l’anima” – così si descriveva. Una frase che oggi suona come un epitaffio, inciso nel cuore di chi lo conosceva e di chi, anche solo virtualmente, ne seguiva l’audacia.

L’incidente che lo ha strappato alla vita getta nel lutto l’intera comunità degli appassionati di sport di montagna, ma anche quella più ampia di chi vedeva in lui un esempio di coraggio, determinazione e amore per la libertà.

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