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Addio all’icona culturale italiana: era una figura simbolo del collezionismo

Pubblicato: 16/07/2025 12:22
alberto bolaffi morto icona collezionismo

Lutto nel mondo del collezionismo: si è spento all’età di 89 anni Alberto Bolaffi, presidente onorario della storica casa d’aste e collezionismo. A comunicare la triste notizia è stata la società Bolaffi, che ha espresso “immenso dolore” per la scomparsa di una vera colonna del settore. Alberto Bolaffi, terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia dal 1960 al 2013, è stato protagonista nell’innovazione e nell’espansione della casa d’aste, portando avanti con determinazione la tradizione iniziata dal nonno nel 1890 e rilanciando il commercio filatelico sia in Italia sia all’estero.

Un’eredità che parte da lontano

Fu proprio il nonno Alberto a intuire le potenzialità della filatelia, lasciando l’attività di famiglia dedicata alle biciclette per aprire, nel 1893, il primo negozio di francobolli a Torino, in via Cavour. Una scelta che ha gettato le basi per uno dei nomi più importanti del collezionismo, ancora oggi sinonimo di eccellenza e passione.

alberto bolaffi morto icona collezionismo

La storia della famiglia Bolaffi

Il padre di Alberto, Giulio Bolaffi, fu un filatelista stimato a livello internazionale. Nel 1923 aggiunse all’attività commerciale l’editoria, introducendo criteri innovativi di catalogazione e quotazione dei francobolli. Il suo contributo fu decisivo nel valorizzare il significato storico e culturale dei documenti postali, ampliando l’orizzonte dell’azienda.

alberto bolaffi morto icona collezionismo

L’ingresso di Alberto e l’evoluzione del collezionismo

Alberto Bolaffi entra ufficialmente nell’azienda di famiglia nel 1955. Negli anni Sessanta guida la trasformazione del collezionismo, adattandosi ai cambiamenti culturali e commerciali. Nel 1986 fonda il Collector Club, dedicato alla vendita per corrispondenza, e nel 1990 dà vita alla casa d’aste. Nel 2000, con uno sguardo sempre rivolto al futuro, avvia il settore della filografia, il collezionismo di documenti storici scritti.

Un uomo, una vita poliedrica

Durante una recente intervista, Alberto Bolaffi aveva raccontato alcuni aspetti intimi della sua vita: “La mia vita è questa. Ho sempre fatto troppe cose tutte insieme, senza avere tempo per approfondirle davvero. Da piccolo non ho avuto un’educazione familiare solida, mia Madre è mancata presto e ho studiato in collegio”. E ancora: “Ero un bambino molto viziato in una casa molto ben servita. Abitavamo in corso Vittorio Emanuele. Ero affidato, insieme a mia sorella Stella, alle cure di una balia, un’istitutrice che si chiamava Gabriella Foà. Era una “Baba”, lo scriva con la maiuscola per favore, una signora (come si dice in Veneto) che ci salvò durante la guerra. Sono stato messo in un collegio in Svizzera, ma ero un ribelle. In quegli anni, facevo a cazzotti, ero rimasto un selvaggio. Però ero innamorato di matematica e filosofia. Mi interessavo di tutto: sport, cultura…”.

Il futuro nel segno della continuità

Nel 2012 il testimone passa a Giulio Filippo Bolaffi, figlio di Alberto, che diventa amministratore delegato e traghetta l’azienda verso nuove sfide. Nascono nuovi settori come Bolaffi Metalli Preziosi, specializzata in oro e lingotti, e la casa d’aste si apre a mondi diversi: vini pregiati, gioielli, arte, memorabilia, oggetti vintage, auto e moto da collezione. Nel 2020 Bolaffi amplia ulteriormente la propria offerta entrando anche nel settore immobiliare con Bolaffi per gli Immobili.

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