
Era ormai notte fonda quando la stanchezza ha iniziato a farsi sentire, pesante come un macigno. Un sospiro rassegnato si è levato tra le sedute, accompagnato dal rumore sommesso dei bagagli che venivano spostati. I pensieri si sono affollati nella mente, tra l’impazienza di arrivare a destinazione e la crescente frustrazione per l’attesa che sembrava non avere mai fine. Ogni annuncio, ogni spostamento, ha solo alimentato la sensazione di un tempo sospeso, di un’odissea che si svolgeva sotto gli occhi di tutti, impotenti.
Le ore si sono susseguite con una lentezza estenuante, scandite solo dalla speranza, via via più flebile, di un segnale di ripartenza. I volti dei presenti hanno riflesso un misto di incredulità e insofferenza. Alcuni hanno cercato conforto nelle conversazioni, altri hanno semplicemente atteso in silenzio, persi nei propri pensieri, mentre il ticchettio dell’orologio scandiva un ritardo che diventava sempre più inaccettabile. L’energia iniziale si è dissolta, lasciando spazio a un senso di spossatezza che ha pervaso l’ambiente, trasformando l’attesa in una vera e propria prova di resistenza.
Un’attesa estenuante per i passeggeri Easyjet
L’esperienza vissuta dai passeggeri del volo EasyJet EJU23520, partito dall’aeroporto di Brindisi e diretto a Milano Malpensa, difficilmente verrà dimenticata. Quella che doveva essere una breve tratta si è trasformata in un vero e proprio incubo, protraendosi ben oltre ogni ragionevole limite. Il 14 luglio, il velivolo era già in pista, pronto per il decollo previsto alle 23:15. Eppure, il rinvio è stato drastico e inatteso: la partenza è avvenuta solamente alle 11:30 del giorno successivo, martedì 15 luglio, accumulando un ritardo complessivo di oltre 12 ore.
La causa di questo maxi-ritardo è stata individuata in un guasto tecnico che ha impedito all’aeromobile di decollare nei tempi previsti. Per i passeggeri, ciò ha significato affrontare lunghe ore di attesa, con la partenza che veniva rimandata di volta in volta, alimentando una frustrazione crescente. In un tentativo di mitigare il disagio, la compagnia aerea ha offerto il pernottamento in hotel, vista la necessità di attendere fino al giorno seguente per poter lasciare la pista salentina e dirigersi verso quella milanese. Un’attesa che ha messo a dura prova la pazienza e la resistenza dei viaggiatori.

L’arrivo e il conto amaro del ritardo
L’arrivo a Malpensa, avvenuto solo alle 13:15 del 15 luglio, ha sigillato un’odissea aerea che difficilmente troverà precedenti nella memoria recente dei passeggeri coinvolti. Dodici ore e un quarto di ritardo complessivo rappresentano un disagio notevole, che va ben oltre la semplice attesa in aeroporto. Significa appuntamenti mancati, coincidenze perse, impegni lavorativi o personali compromessi e, non ultimo, un profondo senso di frustrazione e impotienza per una situazione subita senza poter intervenire.
Rimborsoalvolo in difesa dei diritti dei viaggiatori
Davanti a un disservizio di tale portata, i passeggeri non sono rimasti inermi. RimborsoAlVolo, società specializzata nella tutela dei diritti dei viaggiatori, ha prontamente annunciato di voler agire a difesa dei passeggeri coinvolti. L’azienda ha avanzato richieste di rimborso, sottolineando non solo il ritardo inaccettabile ma anche l’insufficiente servizio di assistenza ricevuto durante le interminabili ore di attesa. Un aspetto cruciale, poiché il supporto e le informazioni fornite ai passeggeri in situazioni di emergenza sono tanto importanti quanto la risoluzione del problema tecnico.
La posizione di RimborsoAlVolo si fonda sul Regolamento europeo 261 del 2004, una normativa chiara e vincolante che stabilisce i diritti dei passeggeri in caso di cancellazioni o ritardi significativi. Come spiegato dalla società al Corriere, “Chi ha subìto questo disservizio ha diritto a far valere le tutele previste dal Regolamento europeo 261 del 2004”. Questo Regolamento impone alle compagnie aeree, come EasyJet in questo caso specifico, di fornire informazioni e assistenza complete ai passeggeri in situazioni di disagio. Tale assistenza include l’offerta di alloggi, pasti, e trasferimenti, sia verso un altro aeroporto che verso una struttura ricettiva, qualora il ritardo lo renda necessario.
Oltre all’assistenza, il Regolamento 261/2004 prevede anche una compensazione pecuniaria, comunemente nota come risarcimento o indennizzo. Questa compensazione varia da un minimo di 250 euro a un massimo di 600 euro, a seconda della distanza della tratta aerea, ed è specificamente destinata a compensare il disagio subito dai passeggeri. È fondamentale sottolineare che da questa casistica sono esclusi tutti gli eventi eccezionali che non dipendono direttamente dalla compagnia aerea, come scioperi o condizioni meteorologiche avverse, in quanto imprevedibili e fuori dal controllo della volontà della compagnia. Tuttavia, un guasto tecnico, come quello che ha afflitto il volo EasyJet EJU23520, rientra tra le responsabilità della compagnia, rendendo il diritto al rimborso e alla compensazione pienamente applicabile.