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Attacco russo nella notte, Trump avverte Kiev: “Non tentate di colpire Mosca”

Pubblicato: 16/07/2025 07:10

Una nuova notte di paura ha colpito l’Ucraina, bersagliata da ondate di droni russi e da missili balistici, secondo quanto riferito dalle autorità militari di Kiev. Le esplosioni sono state avvertite in diverse aree del Paese, con almeno 17 deflagrazioni a Kharkiv, nel nord-est, dove si contano almeno tre feriti. Pesantemente colpita anche Kryvi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, mentre allarmi antiaerei sono stati emessi nelle regioni di Vinnitsa e Rovno. Le operazioni di soccorso sono ancora in corso.

Nel frattempo, si aggrava anche il bilancio degli attacchi nel pomeriggio di martedì. Tre persone sono morte in Ucraina orientale in seguito a bombardamenti russi, in un’escalation che arriva subito dopo l’ultimatum di 50 giorni lanciato dal presidente americano Donald Trump a Mosca per giungere a un accordo di pace con Kiev. Due le vittime nel distretto di Kupyansk, mentre un uomo di 50 anni ha perso la vita nella comunità di Velyka Pyssarivka, nella regione di Sumy.

Secondo l’agenzia AFP, gli attacchi sarebbero da mettere in relazione con l’attuale fase negoziale e con l’atteggiamento attendista degli Stati Uniti. In parallelo, le forze russe avanzano sulla linea del fronte e rivendicano la conquista di due nuovi villaggi nella regione di Donetsk, rafforzando la loro posizione sul campo.

In questo contesto critico, Berlino ha deciso di accelerare il sostegno a Kiev. La Germania ha già inviato missili Patriot all’Ucraina, secondo quanto annunciato dal presidente Trump e riportato dall’agenzia Bloomberg. Si tratta di sistemi difensivi strategici, fondamentali per contrastare gli attacchi aerei russi.

Proprio sulle forniture belliche, Trump è intervenuto ieri con un punto stampa davanti alla Casa Bianca, precisando che non è in programma l’invio di missili a lungo raggio a Kiev. «Zelensky non dovrebbe colpire Mosca», ha detto secco ai giornalisti, smentendo ipotesi circolate nelle ore precedenti. Sui 50 giorni dati a Putin ha aggiunto: «Non penso siano tanti. Potrebbe essere anche prima. Ma dovreste chiedere a Biden perché ci ha portati in guerra».

Il chiarimento arriva dopo un colloquio tra Trump e il segretario generale della NATO, Mark Rutte, durante il quale si è discusso dell’invio di sistemi Patriot attraverso canali europei. Tuttavia, Rutte ha lasciato intendere che anche armi offensive potrebbero far parte del pacchetto, pur senza confermare ufficialmente.

Nel frattempo, alcune fonti vicine al Pentagono riferiscono che Trump avrebbe mostrato negli ultimi giorni maggiore apertura verso l’invio di armi a lungo raggio, tanto da chiedere a Zelensky se l’Ucraina sia in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo. Il presidente ucraino avrebbe risposto: «Possiamo farlo, se ci date le armi».

Anche sul fronte diplomatico, si registrano tensioni. Da Washington, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato: «Gli Usa hanno già fatto molto. Più siamo a collaborare, meglio è. Ora l’importante è arrivare alla pace», commentando le dichiarazioni dell’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas sulla vendita di armi americane a Kiev.

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