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Dove sono tutti gli autovelox in Italia: arriva la mappa ufficiale

Pubblicato: 16/07/2025 12:59
autovelox Italia mappa ufficiale

Il Decreto Infrastrutture 2025, approvato alla Camera e ora in attesa dell’esame definitivo al Senato, introduce una serie di misure destinate a cambiare radicalmente il sistema di controllo della velocità sulle strade italiane. Al centro del provvedimento vi è la realizzazione di una mappa nazionale digitale degli autovelox, accessibile e ufficialmente riconosciuta dal ministero dei Trasporti.
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Mappa unica per tutti gli autovelox italiani

Con la nuova normativa, tutti i Comuni italiani, senza distinzione di dimensione o collocazione geografica, saranno obbligati a censire e dichiarare ogni dispositivo per il controllo della velocità presente nel proprio territorio. L’obiettivo dichiarato è quello di creare una banca dati centralizzata che raccolga, in modo trasparente e verificabile, tutte le informazioni sugli autovelox in uso.

La mappa non sarà solo un esercizio di trasparenza, ma diventerà un punto di riferimento fondamentale per la legittimità delle sanzioni. Infatti, tutti i dispositivi non registrati nella mappa saranno automaticamente considerati non validi e non potranno essere utilizzati per emettere multe.

Dispositivi non registrati? Sanzioni nulle

Uno degli aspetti più significativi della nuova norma è proprio l’introduzione di un meccanismo che, di fatto, annulla l’efficacia giuridica degli autovelox non censiti. Qualsiasi multa derivante da un dispositivo non presente nella mappa nazionale sarà priva di valore legale. Questo principio, definito una vera e propria “norma anti-autovelox che fanno cassa”, è stato fortemente sostenuto dalla Lega e dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Secondo il testo del decreto, ogni ente locale sarà chiamato a rispondere amministrativamente per l’eventuale utilizzo di strumenti non registrati. Si tratta quindi di una svolta che responsabilizza in modo diretto i Comuni, imponendo loro di agire con precisione e trasparenza nella gestione dei dispositivi di rilevamento della velocità.

Le tappe per l’entrata in vigore

Il decreto ha già ottenuto il via libera alla Camera dei deputati e si avvia ora all’approvazione definitiva da parte del Senato. Una volta completato l’iter parlamentare, il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Come previsto dalla prassi legislativa, la norma entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione.

Da quel momento in poi, tutti i 7.896 Comuni italiani avranno l’obbligo di comunicare i dati relativi agli autovelox presenti sul loro territorio. Sarà un’operazione complessa e capillare, ma indispensabile per l’avvio effettivo della nuova disciplina.

Segnaletica stradale: chiarimenti in arrivo

Oltre alla rivoluzione sul fronte autovelox, il Dl Infrastrutture 2025 interviene anche sulla segnaletica stradale, con l’intento di fornire chiarimenti normativi e ridurre l’ambiguità interpretativa. Sebbene i dettagli non siano ancora stati resi noti nel testo base, è chiaro che il governo punta a una maggiore coerenza tra segnaletica e dispositivi elettronici, un punto spesso oggetto di contenziosi tra automobilisti e amministrazioni.

Una norma che cambia il rapporto tra cittadini e istituzioni

La nuova misura mira a ristabilire un rapporto più equo e trasparente tra automobilisti e pubbliche amministrazioni. L’obbligo di registrazione e la creazione di una mappa ufficiale impediranno l’uso arbitrario o poco trasparente degli autovelox, un tema da anni al centro di polemiche e ricorsi.

Quella contenuta nel Dl Infrastrutture 2025 non è soltanto una misura tecnica, ma rappresenta un segnale politico e amministrativo importante: le sanzioni devono essere legittime, motivate e tracciabili. In caso contrario, non avranno valore.

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