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“Bimbi sepolti, gettati via come spazzatura”. Testimonianza shock di un sopravvissuto, che orrore

Pubblicato: 16/07/2025 14:55

Il mistero si infittisce attorno al ritrovamento di centinaia di resti di neonati e bambini. Sono stati scoperti sepolti in una fossa comune, all’interno di un istituto che ha funzionato dal 1925 al 1961. Era un’epoca di profondi tabù morali e di forte stigma sociale nei confronti delle gravidanze al di fuori del matrimonio. Già undici anni fa, uno storico aveva scoperto prove di uno scandalo che ora vede l’inizio degli scavi. Le operazioni sono condotte da un’autorità preposta alle investigazioni. “Erano spazzatura perché nati fuori dal matrimonio“, ha raccontato un uomo che ha vissuto in quel luogo nei suoi primi anni di vita. “Eravamo chiusi lì. Era una prigione per noi. Ci emarginavano in quanto nati fuori dal matrimonio“, ha spiegato, aggiungendo: “Correvo a casa e piangevo fino ad addormentarmi. A un certo punto ho pensato anche di togliermi la vita”.

Dal racconto shock di questo testimone, emerge un quadro agghiacciante nella gestione dell’intera struttura. I bambini ‘accolti’ nell’istituto avrebbero subito violenze fisiche e psicologiche, vivendo costantemente in uno stato di emarginazione e prevaricazione, solo per essere nati fuori dal matrimonio. L’uomo, adottato poi da una zia all’età di sette anni, oggi si considera un sopravvissuto. L’istituto non esiste più, demolito quasi totalmente cinquanta anni fa. Della parte principale dell’edificio rimane solo un muro alto sei metri dell’ex cappella e sala da pranzo. Sugli oltre sei acri del sito oggi sorge un complesso residenziale dotato di scivoli e altalene per i bambini. Con l’inizio degli scavi, molti visitatori hanno affollato l’area. Hanno portato scarpine, giochi e peluche sul luogo dello straziante rinvenimento per commemorare i resti dei bimbi che saranno riesumati.

Lo scandalo in Irlanda

La recente riapertura degli scavi nel sito dell’ex St Mary’s Home a Tuam, in Irlanda, riporta alla luce una delle pagine più oscure della storia recente irlandese. Un velo di orrore avvolge i resti di centinaia di neonati e bambini, trovati sepolti in una fossa comune. Questo ritrovamento non è casuale; si tratta dell’epilogo di anni di indagini e del coraggioso lavoro di uno storico locale che, undici anni fa, ha scoperchiato questo vaso di Pandora. La St Mary’s Home, attiva dal 1925 al 1961, rappresentava uno dei tanti istituti religiosi per madri nubili. Operava in un’epoca dominata da un profondo tabù morale e da uno stigma sociale insostenibile nei confronti delle gravidanze al di fuori del matrimonio. Questo contesto ha creato un terreno fertile per abusi e negligenze, le cui conseguenze si manifestano in tutta la loro straziante realtà solo ora.

Una testimonianza agghiacciante

Le parole di un uomo che ha vissuto in quel luogo nei suoi primi anni di vita sono un pugno nello stomaco. “Erano spazzatura perché nati fuori dal matrimonio“, ha dichiarato, descrivendo una realtà di emarginazione e disumanizzazione. “Eravamo chiusi lì. Era una prigione per noi. Ci emarginavano in quanto nati fuori dal matrimonio.” Il suo racconto è lucido e doloroso, un’istantanea di un’infanzia rubata. Ricorda i pianti silenziosi, le notti insonni, il pensiero estremo del suicidio. Ha trascorso i suoi primi sei anni di vita in questo inferno, un’età in cui un bambino dovrebbe conoscere solo l’amore e la protezione. La sua testimonianza dipinge un quadro agghiacciante della gestione dell’intera istituzione, dove i bambini subivano violenze fisiche e psicologiche, vivendo in uno stato costante di prevaricazione. Oggi, adottato da una zia all’età di sette anni, si considera un sopravvissuto, una voce che rompe il silenzio di decenni.

Un luogo di dolore trasformato

Dell’istituto oggi non rimane quasi nulla. È stato demolito quasi totalmente cinquanta anni fa. Della parte principale dell’edificio rimane solo un muro alto sei metri, un solitario e muto testimone dell’ex cappella e della sala da pranzo. Sugli oltre sei acri del sito, oggi sorge un complesso residenziale moderno, dotato di scivoli e altalene per i bambini. Una beffa del destino, un contrasto stridente tra un passato di orrore e un presente di innocenza simulata. Con l’inizio degli scavi, l’area è stata affollata da visitatori, molti dei quali hanno portato scarpine, giochi e peluche. Questi oggetti, simbolo di un’infanzia che a quei bambini è stata negata, sono un commovente tributo ai piccoli che verranno riesumati.

La ricerca della verità e della giustizia

Gli scavi, condotti da un’autorità preposta alle investigazioni, rappresentano un passo fondamentale verso la verità e la giustizia. È un processo doloroso ma necessario. La riesumazione dei resti dei bambini non è solo un atto scientifico, ma un riconoscimento tangibile della loro esistenza e della loro sofferenza. Si tratta di dare un nome e una dignità a chi è stato trattato come “spazzatura”. Questo scandalo ha scosso profondamente e ha costretto a confrontarsi con il proprio passato, in particolare con il ruolo delle istituzioni nella gestione delle cosiddette “madri nubili” e dei loro figli. È un’opportunità per imparare dagli errori del passato e per garantire che tali orrori non si ripetano mai più.

Le conseguenze sociali e il futuro

Questo dramma ha avuto e continua ad avere un impatto profondo sulla società. Ha costretto a riflettere sui valori e sulle norme sociali che hanno permesso tali atrocità. Le istituzioni sono chiamate a rispondere. La verità deve emergere in tutta la sua crudezza. Solo così si potrà sperare in una vera riconciliazione. Le storie come quella del testimone sono un monito potente. Mostrano il costo umano della discriminazione e del giudizio morale. Il dolore di migliaia di bambini e madri non può essere ignorato. Il futuro dipenderà anche dalla sua capacità di affrontare pienamente queste ferite storiche, garantendo giustizia e risarcimento a coloro che hanno subito indicibili sofferenze. La memoria di questi bambini innocenti deve essere onorata.

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