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“Buste con proiettile”. Dopo le polemiche per la moglie del ministro Urso, arrivano le minacce shock

Pubblicato: 16/07/2025 13:58

Il ministro Adolfo Urso ha deciso di replicare pubblicamente alle critiche sorte dopo la diffusione del video condiviso da Luca Zingaretti, che mostrava la moglie del ministro passare davanti a una fila in aeroporto, accompagnata dalla scorta. In una lettera inviata a La Repubblica, Urso ha precisato di non aver ignorato la questione, ribadendo che la gestione delle misure di sicurezza è competenza esclusiva della scorta, come previsto da una specifica circolare interna in vigore dal 2013.

Nella missiva, Urso ha voluto anche rivelare un dettaglio finora rimasto riservato: il 27 ottobre 2023 ha ricevuto una lettera minatoria contenente due proiettili e un messaggio in cui si faceva esplicito riferimento a possibili ritorsioni nei confronti della moglie, qualora non avesse cambiato atteggiamento in relazione alle sue attività istituzionali sulla golden power. Un’intimidazione grave, che ha portato il ministro a denunciare immediatamente il fatto ai Carabinieri, pur decidendo di non renderlo pubblico per proteggere la famiglia.

Solo a questo punto della vicenda si è saputo che tutto è avvenuto nel contesto delle misure di sicurezza adottate dopo quella minaccia. Urso ha spiegato che la decisione di accompagnare moglie e figlio al check-in non era legata a privilegi, ma alla necessità di agire con maggiore attenzione e discrezione in seguito alla lettera intimidatoria.

Nel testo, il ministro ha ribadito di aver scelto la via della cautela per tutelare la sua famiglia, chiedendo comprensione per una situazione che non era nota al pubblico. Ha inoltre evidenziato che le sue azioni sono sempre state improntate alla riservatezza e al rispetto delle regole, anche nei momenti privati.

Zingaretti, nel suo video, aveva raccontato di aver visto “la moglie di un noto politico nazionale” passare avanti a tutti in aeroporto con l’aiuto della scorta, e aveva commentato con toni duri: “Ma non vi vergognate? Nemmeno in vacanza!”. Parole che hanno innescato un ampio dibattito sui social e sui media.

La replica del ministro è arrivata anche in forma diretta nel corso di un’intervista sempre rilasciata a La Repubblica, nella quale ha precisato di non essersi reso conto di quanto accaduto perché impegnato in una telefonata di lavoro. “Ero in riunione al telefono per preparare un incontro importante sul tavolo Ilva, e non ho prestato attenzione a ciò che avveniva intorno”, ha detto.

Urso ha confermato di essere stato vicino alla moglie e al figlio, ma di aver affidato ogni valutazione alla scorta. “Mi rammarico se la situazione ha arrecato disagio a qualcuno, ma chi mi conosce sa che non è nel mio stile approfittare del mio ruolo”, ha puntualizzato. Ha poi precisato che stava portando la valigia della moglie mentre era al telefono, sottolineando ancora una volta la sua estraneità a qualsiasi intenzione di abuso.

Infine, ha ribadito che le misure adottate in quel contesto derivavano da una minaccia reale e documentata, e che la discrezione mantenuta finora era necessaria per proteggere i propri cari. Conclude così la sua replica, rivendicando la correttezza del suo comportamento e la piena fiducia nel lavoro degli uomini della scorta.

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