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Corruzione, la procura di Milano chiede l’arresto dell’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi

Pubblicato: 16/07/2025 10:55
Milano corruzione arresto Tancredi

Milano, cuore pulsante della trasformazione urbana italiana, da anni è al centro di un rinnovamento architettonico che ha ridisegnato il suo profilo. Dalle torri scintillanti di Porta Nuova agli spazi verdi che connettono piazze e quartieri, il volto della città si è evoluto sotto la spinta di investimenti pubblici e privati. Ma dietro lo sviluppo spesso si celano meccanismi meno trasparenti, dinamiche che ora tornano a scuotere il Palazzo.
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Le inchieste sulla corruzione nell’edilizia non sono nuove in Italia. Tuttavia, quando a finire nel mirino della magistratura sono alcuni tra i nomi più rilevanti nella gestione del territorio urbano, il caso assume una dimensione che va ben oltre le aule giudiziarie. Colpisce il cuore stesso del rapporto tra pubblico e privato, tra sviluppo e legalità.

Sotto inchiesta sei persone, chiesti anche i domiciliari per l’assessore Tancredi

La Procura di Milano ha chiesto sei arresti nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica milanese. Tra le figure coinvolte c’è Giancarlo Tancredi, attuale assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano. Per lui e per un imprenditore è stata avanzata la richiesta di custodia cautelare ai domiciliari.

Per altri quattro indagati – un ex presidente della Commissione paesaggio, un membro attuale della stessa commissione e due imprenditori edili – i magistrati hanno invece richiesto la custodia in carcere. Le accuse, a vario titolo, sono corruzione e falso ideologico, reati che, se confermati, delineerebbero uno scenario preoccupante di compromissione degli strumenti pubblici di controllo del territorio.

Perquisizioni e atti notificati anche a Manfredi Catella

Un nome di peso compare nell’elenco degli indagati: Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato del gruppo Coima, società protagonista della metamorfosi urbana di Milano. Anche per lui è stata avanzata la richiesta di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato notificato mentre si stava imbarcando su un aereo per un viaggio programmato, segno dell’urgenza e della delicatezza dell’intervento.

La Guardia di finanza, con il Nucleo di polizia economico-finanziaria, ha proceduto a perquisizioni e acquisizioni di documenti. Sono stati inoltre notificati agli indagati gli inviti a presentarsi per gli interrogatori di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari (gip). Tra gli imprenditori interessati, oltre a Catella, figurano altri costruttori legati a importanti operazioni immobiliari sul suolo milanese.

I progetti Coima e l’impatto sullo skyline milanese

La rilevanza della posizione di Manfredi Catella è strettamente connessa ai progetti di rigenerazione urbana che hanno segnato il volto della nuova Milano. Porta Nuova, il Pirellino, lo Scalo di Porta Romana – destinato ad accogliere le palazzine del Villaggio Olimpico – e la Biblioteca degli Alberi in zona Porta Garibaldi-piazza Gae Aulenti: sono solo alcuni dei progetti in cui il gruppo Coima è protagonista.

La portata degli interventi – anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 – rende questa inchiesta particolarmente sensibile, soprattutto per le implicazioni che potrebbe avere su cantieri strategici per la città. Le indagini potrebbero, se confermate le ipotesi accusatorie, gettare un’ombra su meccanismi di scambio illecito e favoritismi nelle procedure urbanistiche.

L’indagine scuote il rapporto tra istituzioni e operatori privati

Al centro dell’inchiesta vi sarebbe un presunto sistema corruttivo, in cui membri delle istituzioni avrebbero favorito specifici soggetti privati, in cambio di vantaggi diretti o indiretti. I reati contestati coinvolgono direttamente la gestione delle autorizzazioni urbanistiche, con una possibile manipolazione di atti pubblici e pareri tecnici.

L’ipotesi degli inquirenti è che vi sia stato un uso distorto del ruolo pubblico per agevolare imprenditori e operatori immobiliari, a scapito della trasparenza e della legalità. L’interesse della Procura si concentra ora sulla ricostruzione dettagliata dei rapporti tra amministratori e imprenditori, con l’obiettivo di verificare se esista un sistema strutturato di scambi illeciti.

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