
All’indomani delle dichiarazioni di Emmanuel Macron, che ha annunciato un deciso aumento delle spese militari francesi, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso pieno sostegno alla linea del presidente francese. In un’intervista a Il Foglio, Crosetto ha sottolineato come l’Italia debba riconoscersi in una strategia comune con i suoi alleati, definendo il rapporto con la Francia «una solenne promessa tra popoli».
Crosetto ha dunque confermato di condividere la visione di Macron, che durante le celebrazioni della festa nazionale del 14 luglio ha affermato: «Per essere liberi bisogna essere temuti, per essere temuti bisogna essere potenti». Secondo Crosetto, anche l’Italia dovrebbe seguire questo principio: rafforzare la propria capacità difensiva significa garantirsi libertà e sicurezza in un contesto globale sempre più instabile.
L’apertura di Crosetto al riarmo non trova però un consenso unanime all’interno della maggioranza. La Lega, in particolare, ha espresso più volte contrarietà all’aumento delle spese militari. Il leader Matteo Salvini si è detto scettico sull’idea di investire maggiormente nella difesa, privilegiando piuttosto temi economici e sociali.

A queste critiche, Crosetto ha risposto con fermezza: «La Lega non deve essere d’accordo con Macron, ma con l’Italia». Il ministro ha ribadito che l’impegno con l’alleanza atlantica è chiaro e vincolante per tutte le forze politiche di governo. «L’alleanza impegna tutti, si chiama Nato, e nessuno l’ha mai messa in discussione. Anche perché da soli saremmo più deboli», ha aggiunto.
Macron ha annunciato un aumento fino a 64 miliardi di euro entro il 2027, il doppio rispetto al budget militare del 2017. Un messaggio forte, che il presidente francese ha legato alla necessità di affrontare le nuove minacce globali e regionali. Crosetto ha colto l’occasione per ribadire che non si tratta di un’affinità politica, ma di un impegno strategico condiviso.
«Per difendere le cose belle ci vuole la forza, non solo le parole», ha dichiarato il ministro italiano, facendo eco al concetto espresso da Macron. Ha poi precisato che il rapporto con gli alleati non può essere influenzato dall’orientamento politico del momento. Le alleanze, ha detto, sono fatte per durare e si basano su principi comuni, non su governi contingenti.
Crosetto ha sottolineato che anche per l’Italia il riarmo non è una scelta ideologica, ma una necessità storica e geopolitica. In un mondo dove la minaccia bellica è tornata a essere concreta — dal conflitto in Ucraina al rischio di escalation in altre aree — l’Europa non può permettersi di rimanere indietro, né sul piano tecnologico né su quello operativo.
Infine, il ministro ha richiamato il valore della fratellanza tra nazioni alleate, ribadendo che la cooperazione europea sulla difesa va rafforzata. Le divergenze interne devono lasciare spazio a una visione strategica comune. E Crosetto, almeno su questo fronte, sembra voler marciare fianco a fianco con Parigi.