
Israele ha colpito il quartier generale siriano a Damasco, intensificando le tensioni in una regione già sotto pressione. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato l’attacco. Questo ha colpito l’ingresso del complesso del quartier generale del regime siriano.
Le operazioni israeliane in Siria non sono un evento isolato. Israele ha ripetutamente affermato di agire per prevenire il consolidamento delle forze iraniane e di Hezbollah nel territorio siriano. L’attacco recente a Damasco rientra in questa strategia. Le IDF hanno dichiarato di monitorare gli sviluppi e le attività contro i civili drusi nella Siria meridionale. Le direttive della leadership politica, hanno assicurato, preparano attacchi nella regione per diversi scenari.
L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la crescente violenza in Siria, in particolare per gli scontri in corso a Sweida, che hanno causato numerose vittime tra i civili. L’UE ha condannato fermamente i rapporti di violenza diretti contro i civili e ha ribadito l’importanza di proteggere le persone innocenti in mezzo a un conflitto che sembra non fermarsi. In risposta all’escalation degli attacchi israeliani sul territorio siriano, l’Unione Europea ha fatto appello a tutti gli attori internazionali, esortandoli a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale della Siria. La dichiarazione è stata rilasciata dal Servizio di azione esterna dell’UE.
“Esortiamo tutte le parti ad attuare immediatamente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto ieri, a proteggere i civili senza distinzioni e a porre fine ai discorsi d’odio e ai discorsi settari”, ha dichiarato l’Unione Europea. L’UE ha anche ricordato che le autorità di transizione siriane hanno la responsabilità di “de-escalare la situazione, ristabilire la calma, garantire che i crimini vengano indagati e portare avanti una transizione politica inclusiva”. In questo contesto, l’Unione Europea ha dichiarato di essere pronta a fornire il suo supporto per aiutare a risolvere la crisi e promuovere una soluzione pacifica.
Le preoccupazioni degli Stati Uniti per gli attacchi israeliani
Le preoccupazioni per la situazione siriana sono condivise anche dagli Stati Uniti. Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha sottolineato che Washington è “molto preoccupata” per gli attacchi israeliani in Siria. In una dichiarazione ufficiale, Rubio ha aggiunto: “Stiamo parlando con tutte le parti interessate da tutte le parti. Vogliamo che i combattimenti finiscano”. La posizione degli Stati Uniti sottolinea la necessità di fermare la violenza e cercare una soluzione diplomatica alla crescente tensione tra Israele e la Siria, con implicazioni anche per la sicurezza regionale. Questi sviluppi avvengono in un periodo di forte instabilità per la regione. La Siria sta affrontando non solo il conflitto interno, ma anche gli attacchi esterni che ne minacciano ulteriormente la stabilità. L’Unione Europea e gli Stati Uniti sembrano concordare sull’urgenza di fermare le violenze e promuovere una de-escalation.
Attacchi su Sweida e l’avvertimento di Katz
Contemporaneamente all’attacco a Damasco, droni israeliani hanno colpito Sweida per il secondo giorno consecutivo. Questa città è l’epicentro di violenze tra drusi-beduini e forze governative siriane. Israel Katz, il ministro della Difesa israeliano, aveva avvertito il regime di Damasco di pesanti attacchi. Questo avvertimento sarebbe scattato se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida. Nella capitale è stato attaccato anche un palazzo presidenziale. Il ministro della Difesa di Tel Aviv, Israel Katz, ha pubblicato un video della televisione siriana. Mostrava un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco. La TV di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. Una forte esplosione si è avvertita nella capitale siriana.
La preoccupazione per i Drusi e l’appello di Netanyahu
La situazione a Sweida preoccupa molto Israele. Benjamin Netanyahu ha esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria. Ha descritto la situazione a Sweida come “molto grave”. Gli scontri in città sono proseguiti senza sosta. La comunità drusa, presente sia in Israele che in Siria, è un fattore delicato. Israele appare determinato a proteggere i drusi siriani, il che complica ulteriormente la già complessa dinamica regionale.

La condanna della Turchia
La risposta internazionale non si è fatta attendere. Omer Celik, portavoce dell’AKP, il partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha condannato fermamente gli attacchi. Ha scritto su X che gli attacchi di Israele sono una minaccia per la sicurezza dell’intera regione e del mondo. Celik ha riaffermato il sostegno della Turchia alla sovranità della Siria e alla sua integrità territoriale. La posizione turca riflette una preoccupazione crescente per la destabilizzazione della regione.
Gli attacchi israeliani in Siria, in particolare quelli diretti a obiettivi governativi, aumentano il rischio di un’escalation. La Siria, già devastata da anni di conflitto, si trova ora stretta tra l’intervento israeliano, la presenza di gruppi armati e le tensioni interne. La reazione di attori regionali come la Turchia evidenzia come qualsiasi azione militare in Siria abbia ripercussioni ben oltre i suoi confini. La situazione rimane estremamente volatile, con il rischio di un’ulteriore espansione del conflitto.