
Un uomo è stato arrestato con l’accusa di frode e furto d’identità ai danni di almeno 13 persone. A far partire l’indagine è stata la denuncia di una donna che ha raccontato di essere stata ingannata da un conoscente, al quale aveva fornito i propri documenti in cambio della promessa di una ricompensa in denaro. L’uomo le aveva chiesto di aprire un conto corrente, promettendo un compenso facile.
Dopo aver ricevuto la fotografia del documento d’identità, il truffatore ha interrotto ogni contatto con la vittima, e ha cominciato a usare la sua identità per scopi illeciti. La donna, che alla fine del 2024 non aveva più sue notizie, ha deciso di rivolgersi alla polizia. Da lì sono partite le verifiche che hanno portato alla scoperta di una frode ben più ampia.
L’uomo aveva aperto nove conti bancari a nome della donna e gestiva movimenti per oltre 23.000 euro, trasferendo continuamente denaro tra i conti per confondere le tracce. Alla fine, su tutti quei conti rimanevano appena 20 euro: il truffatore aveva speso tutto in scommesse online.

Il fatto è avvenuto ad Alicante, in Spagna, come riportato dal quotidiano ABC. Le indagini sono state condotte dagli agenti del Gruppo operativo di polizia giudiziaria del commissariato centrale della città.
Approfondendo le verifiche, la polizia ha scoperto che l’uomo aveva replicato lo stesso schema con altre 12 persone, tutte provenienti da diverse località della Spagna. Nessuna di loro era consapevole dell’apertura dei conti, ma tutte avevano condiviso online — spesso via app di messaggistica — una foto del proprio documento d’identità.
La promessa era sempre la stessa: un guadagno facile in cambio della possibilità di usare la loro identità per aprire conti correnti, che — secondo quanto diceva il truffatore — sarebbero serviti per operazioni legali e sicure.
Tutte le vittime sono ora state informate e la polizia sta lavorando per quantificare l’intero ammontare del denaro movimentato. Gli investigatori ritengono che l’uomo abbia agito da solo, ma non escludono che possa aver operato in collaborazione con altri soggetti.
Le autorità hanno lanciato un appello a non fornire mai dati personali o immagini di documenti senza verificare l’identità e le intenzioni dell’interlocutore, ricordando che un semplice scatto inviato via chat può trasformarsi in una trappola pericolosa.