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Criminale evade dal carcere in maniera pazzesca: caccia all’uomo in Italia, “è pericoloso”

Pubblicato: 16/07/2025 13:20
Prato narcos evaso carcere

Ci sono storie che sembrano uscite da un copione cinematografico. Vicende in cui realtà e finzione si sovrappongono fino a confondersi, lasciando chi le osserva con un misto di stupore, incredulità e preoccupazione. Non è raro che, nelle cronache giudiziarie, emergano episodi in cui la determinazione e l’audacia di un singolo individuo riescano a incrinare anche i dispositivi di sicurezza più collaudati. Ma quando questo accade nel cuore di una normale giornata, e a pochi metri da chi dovrebbe garantire l’ordine, il confine tra errore umano e falla sistemica diventa sottilissimo.
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Un fermo appena avvenuto, l’adrenalina ancora in circolo tra le forze dell’ordine, la certezza – troppo precoce – di aver inferto un colpo decisivo a un’organizzazione criminale radicata. Poi, nel giro di pochi minuti, tutto si ribalta. Le manette si rivelano insufficienti, un gesto calcolato diventa azione, e l’illusione del controllo si sgretola lasciando spazio all’incredulità. Inizia così una nuova corsa: quella per riprendere chi era già stato preso, quella per ristabilire l’autorità sfidata con un’inaspettata fuga.

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La fuga dopo l’arresto e la beffa per la polizia

È successo a Prato, dove le forze dell’ordine avevano da poco messo a segno un colpo importante contro il traffico di droga nella comunità cinese. A finire in manette era stato Jang Bobo, 38 anni, figura chiave in un giro di stupefacenti e documenti contraffatti. L’uomo era stato trovato in possesso di mezzo chilo di droga, tra cui metanfetamina e ketamina, oltre a contanti, cellulari e un passaporto falso.

L’arresto sembrava il culmine di un’indagine efficace, ma è bastata una manciata di minuti perché tutto cambiasse. Jang Bobo, secondo quanto riportato da La Nazione, avrebbe divelto una presa della corrente e, approfittando della distrazione degli agenti, avrebbe utilizzato una lama d’acciaio per incidere le manette. Dopo essersi liberato, è riuscito a raggiungere il piano terra e a scavalcare un cancello, guadagnandosi la fuga.

Un criminale già noto alle forze dell’ordine

Non si trattava di un volto nuovo per la polizia. Jang Bobo era già noto per reati legati allo spaccio, ma anche per il possesso illegale di armi da fuoco, coltelli e strumenti da scasso. In una precedente perquisizione, era stato trovato con una pistola calibro 45, munizioni, coltelli, trapani e piedi di porco, oltre a materiale riconducibile a traffici illeciti di merce di lusso.

Oltre alla droga, l’uomo era considerato un punto di riferimento per il commercio di documenti falsi e per attività parallele all’interno del mercato nero. Le forze dell’ordine sospettano che avesse legami con altri esponenti della criminalità organizzata cinese operante in Italia.

Le indagini ripartono e scatta la caccia all’uomo

Dopo la fuga, è stata immediatamente avviata una caccia all’uomo, con posti di blocco e segnalazioni in tutta la zona. Le autorità stanno vagliando le immagini delle telecamere e raccogliendo informazioni su possibili complici che possano aver favorito la fuga. Intanto, si cerca di capire come sia stato possibile che un individuo già classificato come pericoloso sia riuscito a evadere da una struttura custodita.

L’episodio ha provocato un forte imbarazzo tra le forze dell’ordine, che ora dovranno non solo riprendere il fuggitivo, ma anche fornire spiegazioni su una fuga che poteva – e doveva – essere evitata. Le prossime ore saranno decisive per capire se la sfida lanciata da Jang Bobo potrà essere raccolta prima che sia troppo tardi.

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