
Non è mai una risposta netta, mai una frase che chiarisca il punto. Quando si tratta di Federica Pellegrini, soprattutto se al centro c’è una polemica, l’impressione è sempre la stessa: un passo avanti e due indietro. Soprattutto se il nome in questione è Jannik Sinner, fresco vincitore a Wimbledon, osannato dal pubblico, abbracciato dalla principessa Kate, e incensato da tutto il mondo sportivo italiano. Tranne, a quanto pare, dalla divina del nuoto.
La scena si consuma sul palco della presentazione delle medaglie per Milano Cortina 2026. Alla domanda se sia felice per il trionfo di Sinner, Pellegrini risponde con una di quelle frasi che sembrano voler dire tutto e niente: “Sì, molto. Se l’è meritato. Ma sarei curiosa di sapere se fate questa domanda a ogni sportivo”. In apparenza un plauso, in realtà una nuova frecciata, che ha l’effetto opposto a quello di una distensione: alimenta dubbi, sospetti e ironie. Come se non aspettasse altro che una nuova occasione per alzare un velo, senza mai togliere il sipario.
Ambiguità che alimentano la polemica
Non è la prima volta che Pellegrini interviene sul caso. Anzi, tutto nasce da una sua intervista di alcuni mesi fa, quando aveva commentato la sospensione di Sinner per la vicenda del Clostebol, poi archiviata dalla WADA come non doping. All’epoca aveva affermato che l’altoatesino aveva ricevuto un “trattamento speciale” rispetto ad altri atleti. Poi, nel chiarire, aveva spiegato che secondo lei non aveva fatto nulla di volontario, ma che la gestione del caso lasciava perplessi. Anche in questo caso, il confine tra giudizio e insinuazione è sottile, e sembra che sia proprio Pellegrini a muoversi con agio in quella zona grigia.
“Io ho parlato di lui mesi fa dicendo che secondo me non ha fatto niente di volontario”, ha ribadito. Ma poi aggiunge: “Siete voi che avete messo insieme le cose”. Un modo per scaricare la responsabilità sui giornalisti, sui social, sul pubblico. Ma non su di sé.
Sui social è bufera: ecco le accuse
Nel frattempo, la rete non perdona. Sui social, molti utenti le rimproverano proprio questo: l’incapacità di prendere una posizione chiara. “Dice che non ha parlato di lui, poi dice che l’ha fatto. E intanto lo ha messo in mezzo al caso Clostebol”, scrive un tifoso su X. Altri parlano di “invidia per chi è ora sotto i riflettori”, altri ancora ironizzano: “Quando vinceva lei, Sinner si limitava a fare i compiti. O forse anche allora si aspettava una domanda per ogni sportivo?”. L’ambiguità delle risposte alimenta il sospetto che dietro ci sia più che una semplice osservazione tecnica.
Qualcuno tira fuori il passato: le polemiche durante il ritiro, le frasi sui colleghi, l’aria spesso divisiva che ha accompagnato la sua carriera. Un’atleta immensa, certo, ma anche allergica alle mezze misure – almeno finché non riguardano sé stessa.
Serve chiarezza, non allusioni
Il punto è che da una campionessa come Pellegrini ci si aspetterebbe un messaggio limpido, sportivo, leale. Dire che Sinner ha vinto con merito e stop. Oppure dire che il caso è stato gestito male e prendersene la responsabilità. Ma infilarsi ogni volta nel gioco delle allusioni, delle rettifiche indirette, delle formule articolate, finisce solo per danneggiare l’immagine di tutti.
Il tennis italiano ha trovato un campione globale, e il Paese intero ha celebrato un’impresa storica. In un momento simile, non servono le polemiche: servirebbe solo saper fare un passo indietro. Anche se si è Federica Pellegrini.