
Jannik Sinner, reduce dal suo trionfo a Wimbledon, si gode ora un meritato riposo. Ripensa alle emozioni vissute sull’erba di Londra.
“È una sensazione incredibile, non sapevo cosa aspettarmi ed è proprio questo che la rende ancora più speciale”, ha dichiarato il numero uno del tennis in un’intervista a Class CNBC, parlando della sua vittoria a Wimbledon. Ha aggiunto: “Considerando l’anno che ho vissuto, è sicuramente in cima alla lista delle emozioni. È un torneo incredibile.”
La rivalità con Alcaraz: una spinta a migliorare
Per vincere il torneo di Wimbledon, Sinner ha battuto Carlos Alcaraz. Alcaraz lo aveva sconfitto negli ultimi match, inclusa la finale del Roland Garros. “Ho cercato di pensare positivo“, ha spiegato il tennista altoatesino. “Ogni match parte da zero, ha una storia diversa. Ce l’ho messa tutta e questa volta l’esito è stato positivo.” Sinner si è detto che a Parigi era andato vicino alla vittoria, che era stato un gran match. “Giocare con Carlos su un campo centrale è speciale, c’è tanta gente che guarda, anche da fuori lo stadio. Ma allo stesso tempo devi restare concentrato su di te.” Si è detto felice di come ha gestito tutto. “E come dico sempre, lui mi spinge a migliorare. Quando perdi da qualcuno, vuoi lavorare ancora di più per cercare di cambiare il risultato.”
Sulla rivalità con Alcaraz, ha aggiunto: “Non possiamo ancora essere paragonati a Federer, Nadal, Djokovic o Murray. Loro l’hanno fatto per 15 anni, noi solo da un paio. Ma tra noi c’è rispetto e anche una bella amicizia.” A volte, ha raccontato, si scrivono per sapere come stanno. “È bello avere qualcuno che ti spinge al limite, ed entrambi abbiamo team molto professionali. Questo fa la differenza. Certo, ho un bersaglio sulla schiena, tutti mi studiano, ma è proprio per questo che continuo ad allenarmi duramente.” Questa consapevolezza lo spinge a un miglioramento continuo, una ricerca incessante della perfezione.

Il rapporto con la pressione: un privilegio e una motivazione
Da numero uno del mondo, Sinner deve gestire tanta pressione. “Mi piace la pressione, perché significa che tengo a quello che faccio. È un privilegio essere nella posizione in cui mi trovo.” Ha riconosciuto che gli altri conoscono il suo gioco e sanno come affrontarlo, quindi deve migliorare sempre. “La pressione è una motivazione.” Il suo team è fondamentale per affrontarla. Il miglior consiglio che ha ricevuto dai suoi allenatori è: “Mantieni il sorriso.” Ha spiegato che i tennisti vivono il tennis per tanti tornei all’anno, ma bisogna anche goderselo. “Se non ti diverti, tutto diventa pesante.” Le persone che lo circondano fuori dal campo sono fondamentali. Serve anche tempo per staccare. Questo approccio sereno ma determinato è la chiave per la sua resilienza e il suo successo continuo.