
Il confine tra legalità e crimine, tra la giustizia e chi tenta di eluderla, a volte si assottiglia in modo inquietante. Quando una fuga non è un gesto improvvisato, ma il risultato di un piano meticoloso, ogni dettaglio assume un peso diverso. I percorsi, gli studi, le relazioni familiari, perfino una laurea in Scienze giuridiche possono trasformarsi in tessere di un puzzle più ampio, pensato con lucidità e freddezza.
Leggi anche: Andrea Cavallari in fuga, diffusa una nuova foto segnaletica: come è diventato adesso
Il sospetto si insinua proprio lì, nella normalità di una giornata che avrebbe dovuto segnare un traguardo personale: un giovane uomo che si laurea, festeggia con i suoi cari, riceve un regalo. E poi, come in un copione già scritto, sparisce. Nessuna telefonata, nessun avvistamento, nessuna traccia. Solo un vuoto che si allarga giorno dopo giorno e un interrogativo che diventa sempre più urgente: dov’è finito Andrea Cavallari?
L’ultima apparizione dopo la laurea
Sono ormai trascorse due settimane da quando Andrea Cavallari, 26 anni, si è dileguato nel nulla subito dopo aver conseguito la laurea in Scienze giuridiche all’Università di Bologna. Una giornata apparentemente normale, celebrata con i familiari in un pranzo di festeggiamento. Cavallari, però, non era un giovane qualsiasi: su di lui pendeva una condanna a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo, un episodio drammatico che nel 2018 costò la vita a sei persone.
Quello che doveva essere un permesso premio concesso per partecipare alla discussione della tesi si è trasformato in un’occasione perfetta per la fuga. Secondo gli investigatori, nulla è stato lasciato al caso: l’accesso agli studi universitari, i tempi della laurea, l’uso del permesso, tutto sarebbe stato parte di un piano ben congegnato per sottrarsi alla giustizia.

Fermato in mezzo alla strada, come un turista qualunque
Il giovane è stato riconosciuto e bloccato mentre camminava in un quartiere centrale della capitale catalana, stava passeggiando: sembrava un turista, a passeggio sotto il sole di Barcellona, tra le vie trafficate della capitale catalana. Cavallari è stato riconosciuto e fermato e il giovane non sembrava mostrare alcun segno di tensione o preoccupazione. Probabilmente non immaginava di poter essere identificato, tanto da non prendere particolari precauzioni per nascondersi.
Cavallari è stato fermato grazie a un’operazione congiunta tra il Nucleo investigativo regionale della Polizia Penitenziaria, i carabinieri, la polizia italiana e le autorità spagnole, coordinata dalle Procure di Bologna e Ancona.
Una vita tra armi, furti e strategie criminali
Le parole intercettate dagli investigatori danno uno spaccato preciso della personalità di Cavallari. “Mi manca girare armato”, avrebbe detto. E ancora: “Avevo spray, taser, mazza da baseball, piede di porco”. Il taser, in particolare, era nascosto in un anello da dito, da azionare con un semplice tocco. Dettagli che raccontano non solo la familiarità con strumenti d’offesa, ma anche una certa ossessione per l’organizzazione e la preparazione.
Non è un caso, infatti, che anche dopo i fatti di Corinaldo, Cavallari e i suoi complici abbiano tentato di colpire altrove. Un colpo in Francia, vicino a Disneyland, li avrebbe visti protagonisti di un furto di collane. Fermati dalla polizia francese, erano stati poi rilasciati da un giudice e rientrati in Italia, dove avevano ripreso la loro attività criminale.

Corinaldo, una strage senza ritorno
Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo si è trasformata in una trappola mortale. La gang di Cavallari, secondo la ricostruzione dei fatti, ha spruzzato spray urticante per scatenare il panico e derubare le persone. La folla in fuga ha provocato una calca fatale: hanno perso la vita cinque minorenni e una madre di 39 anni.
Quel modus operandi – uso di spray, approccio militare, obiettivo preciso – è stato il marchio di fabbrica della banda, che si era resa responsabile anche di altri colpi con la stessa dinamica. Andrea Cavallari è stato identificato come uno dei leader del gruppo. La condanna a quasi 12 anni avrebbe dovuto segnare l’inizio di un percorso detentivo severo. Ma ora, a distanza di anni, lo scenario è cambiato radicalmente.
Cavallari fermato: ecco dove
È stato catturato Andrea Cavallari, uno dei condannati per la strage di Corinaldo, evaso nei giorni scorsi dopo aver discusso la tesi di laurea all’Università di Bologna. Cavallari si trovava a Barcellona ed è stato fermato, in strada, nella tarda mattinata.