
Scene che sembrano uscite da un film distopico diventano realtà nella provincia di Shaanxi, in Cina. Qui la temperatura del suolo ha raggiunto i 73,5°C, mentre l’aria ha toccato picchi di 46°C. È un’ondata di caldo estremo che mostra in modo evidente gli effetti del cambiamento climatico. L’asfalto surriscaldato fa evaporare l’acqua all’istante, trasformando le strade in forni e portando la crisi climatica sotto gli occhi di tutti.
Queste temperature record non sono solo numeri: raccontano una situazione che mette a dura prova persone, infrastrutture e risorse. Le immagini dell’acqua che “bolle” appena tocca l’asfalto sono il simbolo di un’emergenza che non risparmia nemmeno il resto dell’Asia centrale.
Shaanxi sotto assedio: caldo estremo e asfalto incandescente
La provincia di Shaanxi è diventata il volto della potenza distruttiva delle ondate di calore in Cina. Le stazioni meteorologiche segnalano temperature dell’aria fino a 46°C, ma è la superficie a sorprendere: 73,5°C registrati sull’asfalto. L’acqua versata evapora subito, una scena immortalata da diversi media locali e che lascia poco spazio ai dubbi sulla gravità della situazione.
Questa ondata di caldo persistente sta mettendo in crisi ampie zone del paese. Le infrastrutture urbane sono al limite, mentre il rischio di ustioni al contatto con superfici esposte al sole è reale, così come i danni a strade, impianti elettrici e trasporti.
Dati senza precedenti: temperature record in Cina e Asia centrale
L’ondata di calore non si ferma a Shaanxi. A Sanbao, nel nord-ovest cinese, è stato registrato un nuovo record nazionale di 52,2°C. Nello Xinjiang, i termometri hanno segnato 47°C, rendendo le condizioni di vita quasi insopportabili.
Le grandi città come Chengdu, Hangzhou, Nanjing e la regione del delta del fiume Yangtze hanno oltrepassato i 40°C. Questo fenomeno colpisce anche i centri più popolati, aumentando i rischi sanitari per milioni di persone, in particolare bambini, anziani e soggetti fragili. Le autorità sanitarie hanno diramato allerta rossa e invitano la popolazione a restare al chiuso e a idratarsi spesso.
Il caldo anomalo si estende: Asia centrale e Siberia in allerta
L’ondata di caldo ha colpito anche il Kazakistan, il Kirghizistan e l’Uzbekistan, dove si sono superati i 40°C. Ma è la Siberia a sorprendere: qui si sono registrati 36,6°C, un’anomalia per una delle zone normalmente più fredde al mondo.
Questi picchi di temperatura dimostrano quanto il riscaldamento globale stia cambiando gli equilibri climatici su scala planetaria. Regioni che un tempo vivevano estati miti si trovano ora ad affrontare condizioni desertiche, con effetti su biodiversità, produzione agricola e risorse idriche.
Le conseguenze della crisi climatica: salute e sistemi sotto pressione
Secondo gli esperti climatologi, la causa di questi eventi estremi è chiara: il cambiamento climatico antropico, alimentato dall’aumento delle emissioni di gas serra. Il riscaldamento dell’atmosfera rende le ondate di calore sempre più frequenti, intense e durature, mettendo sotto stress economie e sistemi sanitari.
Le conseguenze sono ben visibili: emergenze sanitarie, crollo della produzione agricola, razionamenti idrici e impatti devastanti sulla fauna selvatica. Gli esperti avvertono: «Queste temperature sono solo l’inizio di ciò che ci attende se non verranno prese misure drastiche per contenere le emissioni globali».
Una realtà che non si può più ignorare
La crisi climatica non è più un rischio lontano: è una realtà che viviamo già oggi. L’asfalto che ribolle sotto il sole in Cina è il segnale più chiaro che il cambiamento climatico sta trasformando il nostro pianeta.