
Giorgia Meloni è arrivata a Palazzo Chigi nell’autunno del 2022 e da allora ha dovuto affrontare una fase politica movimentata, tra pressioni internazionali, promesse ai cittadini e le regole imposte dall’Europa. La Premier, con la sua idea di un’Italia protagonista, ha cercato di mantenere il proprio stile deciso senza rinunciare al confronto con Bruxelles e i grandi leader mondiali. Seppur non sempre impeccabile, Meloni continua a difendere con forza il proprio ruolo e il suo progetto politico.
Le tensioni interne e i casi più discussi
Se l’opposizione fatica a scalfire l’autorevolezza della Premier, le difficoltà maggiori arrivano dalla sua stessa squadra di governo. Dalle polemiche che hanno coinvolto il ministro della Cultura e il caso Boccia, passando per la vicenda del ministro Urso e la scorta assegnata alla moglie, fino alla discussa nomina del figlio di La Russa alla guida dell’ACI: in questi mesi non sono mancati episodi imbarazzanti per la maggioranza.
Un capitolo a parte riguarda Daniela Santanché, ministra del Turismo, coinvolta in un’indagine giudiziaria che ha portato disagio anche tra i colleghi di governo. Questi nodi rischiano di minare, nel tempo, la solidità politica costruita da Meloni. Nonostante tutto, i numeri mostrano una Premier ancora salda al comando, complice anche la frammentazione dell’opposizione. Ma i dati rivelano una situazione più complessa di quanto appaia a prima vista.

Fiducia in Meloni, ma il governo perde consensi
L’ultimo sondaggio YouTrend per Sky TG24 del 16 luglio 2025 mostra che Giorgia Meloni resta la figura politica più apprezzata dagli italiani (34%), ma il consenso verso il governo cala al 34%, mentre il 62% esprime un giudizio negativo. Segno di un crescente disincanto verso l’azione dell’esecutivo, nonostante la Premier mantenga alta la sua popolarità personale.
Tra i partiti, Fratelli d’Italia si conferma al primo posto con il 28,1% delle intenzioni di voto, in leggera flessione rispetto al mese precedente. Crescono invece Movimento 5 Stelle (+0,8%) e Alleanza Verdi e Sinistra (+0,4%). Il Partito Democratico è stabile al 22,1%, ma l’opposizione, seppur in lieve ripresa, non riesce a proporsi come alternativa credibile.


Chi sono i ministri promossi e bocciati dai cittadini
I giudizi dei cittadini non risparmiano nessuno, e la differenza tra i ministri più apprezzati e quelli più criticati è netta. Tra i primi troviamo il ministro della Difesa Guido Crosetto e quello dell’Economia Giancarlo Giorgetti, entrambi con il 33% di opinioni positive. In particolare, Giorgetti gode di stima trasversale anche tra chi vota all’opposizione, un segnale di solidità politica rara nel panorama attuale.
Situazione molto diversa per Matteo Salvini, percepito come il ministro peggiore dal 42% degli intervistati, nonostante il suo ruolo centrale e la guida al Ministero delle Infrastrutture. Fa peggio solo Daniela Santanché, con appena l’11% di giudizi positivi e un pesantissimo 66% di negativi, bocciata anche dal suo stesso elettorato di centrodestra (51%).


Le scelte del governo tra consensi e polemiche
Le misure adottate dal governo Meloni dividono l’opinione pubblica. L’inasprimento delle leggi contro il femminicidio è la decisione più apprezzata (38%), seguita dall’eliminazione del reddito di cittadinanza (29%): una scelta applauditissima dagli elettori di centrodestra (51%), ma fortemente criticata dai sostenitori del Movimento 5 Stelle (43%).
Le politiche su immigrazione, sicurezza e ordine pubblico raccolgono il favore del fronte conservatore, ma suscitano forti riserve in quello progressista. Il Ddl Sicurezza è tra i provvedimenti più contestati da Partito Democratico (60%) e Alleanza Verdi e Sinistra (63%).
Ponte sullo Stretto e meritocrazia, il nodo delle scelte simboliche
Il Ponte sullo Stretto di Messina si conferma il provvedimento meno amato (36% di pareri negativi), simbolo di una politica infrastrutturale che divide e riaccende il dibattito su meritocrazia e trasparenza, soprattutto dopo la nomina del figlio di Ignazio La Russa alla presidenza ACI. Un dettaglio che alimenta discussioni su etica e opportunità nel potere esecutivo.
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