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Giorgia Meloni: “Abbiamo creato un milione di posti di lavoro”. Esplode la polemica

Pubblicato: 17/07/2025 13:32
Meloni milione posti lavoro

“L’economia italiana ha mostrato un andamento tutto sommato positivo”, con una crescita dello 0,7% nel 2024 e un ulteriore +0,3% nel primo trimestre del 2025. Lo ha dichiarato la presidente del consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento al congresso nazionale della Cisl, in corso al Palacongressi dell’Eur, a Roma. Un discorso, quello della premier, fortemente incentrato sui risultati economici ottenuti dal governo nei suoi primi 1.000 giorni di mandato.
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Meloni ha sottolineato in particolare i dati legati all’occupazione, definendoli “i più alti mai registrati”. Ha parlato di una crescita dei contratti stabili e di una diminuzione del lavoro precario, sottolineando come “la vera ricchezza di una nazione risieda nel lavoro” e come sia essenziale “che la ricchezza si traduca in posti di lavoro di qualità”.

La premier ha criticato l’eccessiva attenzione verso le quotazioni di borsa, affermando che sarebbe “più interessante conoscere l’andamento del numero di occupati legati a quelle società”, rispetto ai dati di mercato.

Un milione di posti in tre anni: “Un dato che mi rende orgogliosa”

“Qual è il dato che, da presidente del consiglio, mi rende più orgogliosa?”, ha chiesto retoricamente Meloni alla platea. “In media, in ognuno di questi 1.000 giorni sono stati creati più di 1.000 posti di lavoro nuovi e a tempo indeterminato. Oltre un milione di nuovi posti”. Un’affermazione che richiama alla memoria lo storico slogan del “milione di posti di lavoro” lanciato da Silvio Berlusconi negli anni Novanta.

Secondo Meloni, il traguardo è significativo, anche se resta ancora da colmare il divario con le altre grandi nazioni europee in termini di tasso di occupazione. Un segnale particolarmente incoraggiante, ha aggiunto, arriva dal fronte dell’occupazione femminile, che ha superato “il tetto dei 10 milioni di donne lavoratrici, sia in termini assoluti che percentuali”. Un risultato che, per la presidente del consiglio, segna un’inversione di tendenza importante.

Redditi e salari: primi segnali positivi dopo anni di stagnazione

Affrontando il nodo del cosiddetto “lavoro povero”, Meloni ha ammesso che l’Italia arriva “da una lunga stagione di stagnazione salariale” che ha fortemente penalizzato i lavoratori, in particolare se confrontati con i colleghi del resto d’Europa. Tuttavia, ha evidenziato che da ottobre 2023 i salari hanno ricominciato a crescere a un ritmo superiore rispetto all’inflazione.

Nel 2024 le retribuzioni contrattuali sono aumentate in media del 3,1%, mentre nel primo trimestre del 2025 l’incremento su base annua è stato del 3,9%. Ancora più significativo, secondo Meloni, è il dato complessivo sulla crescita dei redditi da lavoro dipendente, saliti del 5,2% nel 2024, grazie anche al rinnovo dei contratti pubblici e alla contrattazione collettiva nel settore privato, che ha tenuto conto – almeno in parte – dell’inflazione accumulata nel biennio precedente.

Sfide ancora aperte: sanità, tasse e Mezzogiorno

Meloni ha riconosciuto che molto resta ancora da fare. “Io che sono una persona rigida, vedo soprattutto quello che non va”, ha ammesso. Tra le priorità indicate dalla premier ci sono il miglioramento dell’efficienza della sanità, la riduzione delle tasse, la tutela della sicurezza dei cittadini e la “rivoluzione necessaria per il Mezzogiorno d’Italia”.

La presidente del consiglio ha infine ribadito l’impegno del governo nella lotta all’immigrazione illegale, nella difesa del lavoro e nella protezione delle “eccellenze italiane”, rimarcando la necessità di continuare a lavorare per migliorare la qualità dell’occupazione e garantire una crescita economica più equa e sostenibile.

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Ultimo Aggiornamento: 17/07/2025 14:19

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