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Sorpresa! Meloni difende Sala contro i “suoi”: cosa ha detto

Pubblicato: 17/07/2025 21:19

L’inchiesta che ha colpito il settore urbanistica del Comune di Milano ha riacceso il confronto tra giustizia e politica. Al centro delle indagini ci sono presunte irregolarità nella gestione di pratiche edilizie e autorizzazioni, una vicenda che rischia di avere ricadute non solo giudiziarie ma anche istituzionali, considerando il coinvolgimento del sindaco Beppe Sala. Il caso è seguito con attenzione anche dal governo e dai principali partiti, che osservano gli sviluppi con posizioni differenziate.

L’apertura di un fascicolo a carico di un primo cittadino di una delle città più importanti d’Italia non è mai un fatto secondario. La tenuta dell’amministrazione e la fiducia dei cittadini sono in gioco, ma resta altrettanto centrale la distinzione tra responsabilità giudiziarie e responsabilità politiche. È su questo equilibrio che si gioca in queste ore la risposta delle istituzioni, chiamate a pronunciarsi con prudenza ma anche con chiarezza.

Le dichiarazioni di Meloni

«Un avviso di garanzia non porta all’automatismo delle dimissioni». Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo in un’intervista al Tg1 alle domande sull’indagine che coinvolge direttamente l’amministrazione guidata da Sala. Un messaggio netto, che punta a marcare un principio generale da parte dell’esecutivo.

Il caso, che ha acceso il dibattito politico, ruota attorno a un’indagine in corso sulle procedure urbanistiche del capoluogo lombardo. Meloni ha sottolineato che la sua posizione resta coerente: «Non cambio idea in base al colore politico dell’indagato».

Sala decida se può ancora governare

La premier ha poi precisato che ogni valutazione spetta direttamente all’amministrazione coinvolta: «Sala decida in base alla capacità di governare al meglio», ha detto, evitando di entrare nel merito delle eventuali responsabilità penali, ma spostando il discorso sulla tenuta politica e amministrativa.

Le parole della presidente del Consiglio si inseriscono nel solco di una linea di cautela istituzionale già adottata in altri casi simili, segnando però una presa di distanza dalle richieste di dimissioni immediate avanzate da alcune forze dell’opposizione.

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