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Sala indagato, il sindaco di Milano si difende: “Allucinante, vi spiego come è andata”

Pubblicato: 17/07/2025 10:55
beppe sala indagato difende

Bufera sull’urbanistica a Milano: il sindaco Giuseppe Sala è finito sotto inchiesta nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura milanese su presunti illeciti nella gestione dei progetti di rigenerazione urbana. Tra le accuse mosse al primo cittadino, figurano induzione indebita e false dichiarazioni sull’identità o le qualità personali proprie e altrui. Nell’ambito dello stesso procedimento, i magistrati hanno avanzato una richiesta di arresto per l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, l’imprenditore Manfredi Catella e l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni.
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Il quadro che emerge è ampio e complesso: sono 21 gli indagati, tra cui anche l’architetto di fama internazionale Stefano Boeri. I reati ipotizzati comprendono, per molti, corruzione e falsificazione nella valutazione degli appalti. Le misure cautelari verranno valutate dal gip Mattia Fiorentini, dopo gli interrogatori fissati per il 23 luglio.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, le accuse nei confronti di Sala si concentrano su una dichiarazione formale relativa all’assenza di conflitti d’interesse di Marinoni, nominato presidente della Commissione Paesaggio nel 2024 e poi rimosso. Gli inquirenti sospettano che la nomina sia stata pilotata da Tancredi, che avrebbe spinto affinché Marinoni mantenesse un ruolo strategico da cui, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto benefici illeciti, anche grazie alla collaborazione con società come Coima, legata a Catella.

Uno degli episodi chiave riguarda il progetto del grattacielo Pirellino, firmato da Catella e Boeri. La Commissione, inizialmente contraria, ha poi cambiato idea con un parere favorevole condizionato il 22 giugno 2023. Una svolta che, secondo la Procura, sarebbe stata il risultato di pressioni esercitate da Boeri e Catella su Tancredi, il quale a sua volta avrebbe sollecitato Marinoni, citando il malcontento espresso da Sala stesso nei confronti del progetto.

Conversazioni e messaggi emersi dalle intercettazioni descrivono un clima teso e pressante. In un messaggio vocale a Catella, Boeri racconta un incontro in Comune con Tancredi e altri funzionari, manifestando “grande preoccupazione” per il possibile rifiuto del progetto. In un’altra comunicazione, Boeri spinge perché Sala intervenga direttamente, invocando un colloquio urgente con Marinoni.

Ma è in una chat WhatsApp tra Boeri e il sindaco che emerge un tono ancora più incisivo. Secondo gli investigatori, Boeri si rivolge a Sala con tono perentorio, concludendo il messaggio con un “Prendilo come warning per domani”. La risposta del sindaco lascia intendere consapevolezza, ma anche un certo distacco: “Mi dicono che non è solo Marinoni. So quello che mi riferiscono. Devo fidarmi di Giancarlo”.

Il giorno successivo, Boeri informa Catella con soddisfazione dell’ottenimento del parere favorevole. Secondo gli atti, il 5 ottobre 2023 Marinoni, ormai completamente sotto pressione, avrebbe spinto la Commissione ad approvare il progetto “a testa bassa”, cedendo, a detta della Procura, alle interferenze politiche e personali.

La prima reazione di Sala


“Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile. – si sfoga intanto Sala – Il Pirellino? L’abbiamo venduto nel 2019 e siamo ancora fermi. Sono passati sei anni e i lavori non sono mai partiti. Altro che induzione, è stata una continua discussione perché non abbiamo mai trovato un accordo su quello che potevano fare. La composizione della Commissione Paesaggio viene gestita da un’apposita struttura del Comune che seleziona i profili e decide i componenti. Il rapporto tra sindaco e commissione è praticamente nullo. Aggiungo che non ho mai avuto il numero di Marinoni. Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l’amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata. Gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso”, conclude.

La posizione di Sala è centrale anche nei verbali degli altri indagati. Gli inquirenti parlano di una Commissione Paesaggio strumentalizzata dalla politica, guidata da un asse tra Tancredi, Sala e il direttore generale Christian Malangone, con Marinoni a fungere da mediatore tra Comune e immobiliaristi. Una dinamica definita “corruzione circolare”, apparentemente legittima all’esterno ma, secondo l’accusa, profondamente viziata.

Al centro del presunto sistema ci sarebbero le varianti urbanistiche, mascherate da finalità pubbliche – in particolare l’edilizia sociale – che avrebbero in realtà favorito aumenti di volumetrie e altezze nei progetti privati. Marinoni, secondo i pm, avrebbe ricevuto onorari gonfiati da diverse società, tra cui la J+S di Pella, mentre l’architetto Scandurra avrebbe percepito compensi fino a 2,5 milioni di euro.

Infine, gli atti parlano di un sistema che va ben oltre i singoli episodi. Dalle carte emerge una visione d’insieme che coinvolge grandi trasformazioni urbane: dai Bastioni di Porta Nuova, allo studentato post-olimpico di Porta Romana, fino al controverso progetto della Torre Botanica. In tutti questi interventi, il ruolo di Boeri appare decisivo, con il sospetto che abbia agito con piena consapevolezza del peso delle proprie richieste – rivolte anche direttamente al sindaco – e del loro impatto politico e urbanistico.

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Ultimo Aggiornamento: 17/07/2025 10:57

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