
Aveva cercato la libertà, aveva provato a ricominciare da capo, mettendo al sicuro sé stessa e i suoi figli. Ma la violenza che per anni l’aveva perseguitata ha trovato ancora una volta la strada per raggiungerla. Una donna di 32 anni è stata uccisa brutalmente da chi avrebbe dovuto proteggerla, l’uomo da cui era fuggita insieme ai figli adolescenti. La sua morte è arrivata dopo un lento e doloroso percorso fatto di paura, tentativi di denuncia, silenzi istituzionali e speranze spezzate.
La tragedia si è consumata nel momento in cui lei pensava di essere riuscita a sottrarsi al controllo del suo ex compagno. A dare l’allarme non sono stati vicini, né autorità: sono stati proprio i figli della vittima, due ragazzi ancora minorenni, a riconoscere che qualcosa non andava. Un dettaglio apparentemente banale, apparso sui social, si è trasformato in una prova decisiva che li ha guidati verso la verità.
Scoperta choc

Il corpo senza vita di Geraldine Yadana Sanchez Nunes è stato trovato in un edificio abbandonato a Macherio, in provincia di Monza, dai suoi stessi figli. La donna, madre di due ragazzi di 14 e 17 anni, è stata strangolata a mani nude dall’ex compagno Alexander Vilcherrez Quilla, ora arrestato con le accuse di omicidio e stalking. Una storia che parte da lontano, da un passato di abusi in Perù, da cui Geraldine era scappata insieme ai figli per proteggersi da quell’uomo violento. Ma neanche l’Italia è riuscita a offrirle la salvezza che cercava.
La sera di martedì 16 luglio Geraldine non era ancora rientrata dal lavoro. I figli hanno iniziato a preoccuparsi mentre le ore passavano. Poi, alle 21.13, qualcosa ha attirato la loro attenzione: sullo stato WhatsApp della madre è comparsa una foto che ritraeva proprio Alexander Vilcherrez Quilla, con la scritta “Verdadero Amor”. Un’immagine insolita, pubblicata da un profilo che non era solita aggiornare, tanto meno con contenuti riguardanti l’ex compagno.
Il sospetto dei figli e la tragica scoperta

Quel dettaglio ha fatto scattare l’allarme nei due ragazzi, che conoscevano bene le abitudini della madre e sapevano che il padre si aggirava da tempo in un edificio abbandonato non distante da casa. Insieme ai carabinieri, i due si sono recati lì e hanno trovato l’uomo. Il figlio maggiore ha avuto il coraggio di affrontarlo: «Dov’è mamma?», ha chiesto. Poco dopo, il ritrovamento del corpo della donna, con chiari segni di strangolamento al collo.
Gli investigatori ritengono che sia stato lo stesso Vilcherrez a scattare la foto con il telefono della donna già morta e a pubblicarla sullo stato WhatsApp, forse spinto da vanità, forse da un’idea malata di possesso. Il gesto è ora parte integrante delle indagini, che dovranno chiarire ogni passaggio della drammatica sequenza di eventi.
Una fuga inutile, tra segnalazioni ignorate e speranze spezzate
Dopo l’arrivo in Italia, Geraldine aveva cercato una nuova stabilità: prima a San Donato Milanese, poi in Brianza, dove sperava di lasciarsi il passato alle spalle. Ma Alexander Vilcherrez Quilla è riuscito a ottenere il nuovo indirizzo, probabilmente con l’inganno o approfittando della buona fede dei figli. La donna, secondo quanto riferito da un parente, stava valutando la possibilità di permettergli di vedere i ragazzi. Ma lui aveva un’altra idea: voleva ricominciare la relazione, anche contro la volontà della ex.
Nel 2024 Geraldine lo aveva denunciato per molestie, ma la denuncia era stata archiviata. Un’occasione mancata per fermare una spirale di violenza che non si era mai interrotta. Oggi restano due figli distrutti dal dolore, costretti a vivere con la memoria della madre e con l’incubo di aver riconosciuto troppo tardi il segnale che ha portato alla verità.