
Conte e Appendino chiedono le dimissioni di Sala, il Pd lo difende
Altro che scontro con il centrodestra: sull’inchiesta urbanistica a Milano, la frattura si consuma dentro il cosiddetto campo largo. A rompere gli equilibri non è stata la destra, ma lo strappo tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Mentre il Pd si è stretto attorno al sindaco Beppe Sala, travolto dall’indagine, i vertici pentastellati ne hanno chiesto apertamente le dimissioni.
Ad aprire le ostilità è stato Giuseppe Conte, che ha evocato l’uscita di scena del primo cittadino milanese. Gli ha fatto eco ieri, in diretta tv ad Agorà, Chiara Appendino, chiedendo un “passo di lato” da parte di Sala e ricordando come Pd e destra abbiano votato insieme alla Camera “quella schifezza del Salva Milano”.
Pd in allarme: “Non possiamo perdere Milano”
Nel quartier generale dem del Nazareno, mercoledì sera è suonato l’allarme: l’ipotesi che Sala potesse davvero dimettersi ha scosso il partito. Milano è considerata una roccaforte strategica, e perderla sarebbe un colpo troppo duro. Così, superato l’iniziale sconcerto per l’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco, la linea scelta è stata inevitabile: difesa a oltranza.

La segretaria Elly Schlein, pur restando defilata, ha evitato dichiarazioni pubbliche per tutta la giornata. Solo in serata, dopo una lunga telefonata con Sala, ha espresso “vicinanza” al sindaco, lasciando intendere il sostegno del partito. Il tutto mentre il centrodestra tace ed evita di affondare il coltello nella piaga e da Giorgia Meloni arrivano parole prudenti.
Lite infuocata a Palazzo Madama: “Tra alleati così non si fa”
Il clima si è infiammato anche in Parlamento. A Palazzo Madama, durante un confronto tra senatori dem e grillini, sono volate parole pesanti. La dem Sandra Zampa si è rivolta con tono duro a Stefano Patuanelli: “La Appendino è condannata in primo grado, ma nessuno di noi si è mai sognato di attaccarla”. A rincarare la dose, Simona Malpezzi: “Tra alleati queste cose non si fanno”.
Patuanelli, però, non ha fatto marcia indietro: “Siete voi che dovreste chiedere a Sala di dimettersi. E poi non confondiamo: il caso Appendino riguarda decisioni istituzionali. A Milano si parla di corruzione”. Il clima nel “campo largo”, insomma, è molto teso. E la crisi politica interna a sinistra rischia di avere conseguenze pesanti ben oltre i confini del capoluogo lombardo.