
Due giorni prima, una mattina limpida aveva promesso una giornata come tante. I raggi del sole filtravano tra gli alberi, illuminando una scena di operosità quotidiana. Poi, d’improvviso, il silenzio era stato rotto da un rumore sordo, un tonfo che aveva gelato il sangue nelle vene. Le speranze di un recupero erano state flebili fin da subito, appese a un filo sottile che il tempo aveva lentamente, inesorabilmente, spezzato.
Il pomeriggio aveva portato con sé un’atmosfera densa, carica di un’attesa angosciosa. Ogni minuto trascorso sembrava un’eternità, e ogni sguardo incrociato era un muto interrogativo. Infine, la notizia era arrivata, fredda e inesorabile, spegnendo ogni residua scintilla di speranza e lasciando dietro di sé solo un vuoto incolmabile, la consapevolezza di una vita che si era spenta troppo presto, in modo così tragico.
Un’altra vittima del lavoro
Una notizia terribile ha scosso la comunità: Aldo Civillini, un autista di 49 anni, è deceduto all’ospedale San Bortolo di Vicenza. La sua morte è avvenuta dopo due giorni di agonia, conseguenza di un tragico incidente sul lavoro. L’episodio ha avuto luogo mercoledì scorso a Cartigliano, sempre in provincia di Vicenza, gettando un’ombra scura sulle condizioni di sicurezza in ambito lavorativo.
L’incidente si è verificato mentre Aldo Civillini stava effettuando una consegna presso la ditta O.M.O. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo è caduto dal cassone del camion. Un gesto banale, una manovra quotidiana per chi svolge la sua professione, si è trasformato in un evento fatale. Il trauma riportato dalla caduta si è rivelato troppo grave. I sanitari avevano immediatamente ricoverato Civillini nel reparto di rianimazione, ma le sue condizioni erano apparse disperate fin dall’inizio. Nonostante gli sforzi del personale medico, ogni tentativo di salvarlo è stato vano.
Le indagini
Le indagini continuano per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. Sembra che il 49enne, residente in provincia di Lecco, avesse appena terminato di scaricare del materiale. Proprio in quel frangente, avrebbe perso l’equilibrio. La caduta è stata violenta, e Civillini ha battuto la testa con estrema violenza. Gli inquirenti non escludono che la perdita di equilibrio possa essere stata causata da un malore improvviso. Questa ipotesi aggiunge un ulteriore elemento di drammaticità a una vicenda già di per sé straziante, suggerendo una possibile concatenazione di eventi sfortunati che ha portato alla tragedia.
Sono stati i titolari della ditta O.M.O. ad accorgersi per primi del corpo dell’uomo riverso sull’asfalto. Una scena drammatica che li ha immediatamente spinti ad allertare i soccorsi. L’intervento è stato tempestivo, ma il quadro clinico di Aldo Civillini era già estremamente compromesso. La rapidità dei soccorsi, purtroppo, non è bastata a cambiare il tragico epilogo. Questo ennesimo incidente mortale sul lavoro solleva, ancora una volta, interrogativi cruciali sulla sicurezza nei luoghi di impiego e sulla necessità di misure preventive sempre più stringenti per proteggere la vita dei lavoratori.