
Jannik Sinner non è solo numeri e trofei: la sua vera forza è uno stile di vita fatto di semplicità e gentilezza. Ce lo racconta Tania Cagnotto, la regina dei tuffi italiani e due volte olimpica, che ci svela un Sinner lontano dai riflettori, tra aneddoti di famiglia e consigli di vita. Un’amicizia nata in Alto Adige, dove radici comuni e rispetto sono la base di tutto.
Non è solo una questione di racchetta: quello che colpisce di Jannik è l’aria di chi sa restare se stesso anche quando tutti lo guardano. La Cagnotto ci porta nel backstage della quotidianità di Sinner, tra valori autentici e una riservatezza che è diventata la sua firma.
Dietro le quinte: Sinner a casa Cagnotto
“È strano pensare che sia passato a casa nostra, tolto le scarpe e messo tranquillo sul divano”, racconta Tania, ancora sorpresa dalla normalità del campione. Ma il vero segreto? “La testa. Amministra le risorse, non si lascia prendere dal panico, non spende energie inutili nella preoccupazione: le converte nella ricerca della soluzione“.
Il racconto di Cagnotto ci regala un ritratto intimo di Sinner, capace di trasformare la calma in successo. Un modello di equilibrio e serenità, che diventa riferimento anche fuori dal campo.

Sinner, l’arte della riservatezza
Quando qualcuno critica l’atteggiamento schivo di Jannik, Tania risponde diretta: “La freddezza ce la insegnano come un valore. Veniamo da una cultura dove il rigore e il lavoro sono elementi fondanti. Non lo siamo tutti, ma è parte della nostra educazione“.
Per Cagnotto, la riservatezza è una forma di autodifesa, fondamentale per chi vive sotto i riflettori: “Jannik ci tiene tantissimo a difendere quel che resta del suo privato. E ha ragione: circondarsi di persone sbagliate è un rischio enorme”.
Passioni di famiglia e nuovi inizi
Oggi Tania vive a Bolzano, tra i ricordi delle sue medaglie e una nuova passione sportiva: il tennis. È la disciplina scelta da Maya, sua figlia, che ha detto addio ai tuffi per colpa dei paragoni: “Era entusiasta, ma gliel’hanno fatta passare con i continui paragoni: “Eh, come la mamma”, “Anche tu campionessa?”, “Il nonno, la mamma e adesso tu”. Si è stufata. Si è data al tennis“.
Forse anche grazie a quell’amico speciale che, tra una partita e l’altra, si accomoda sul divano di casa come uno di famiglia.