
Era una giornata d’estate come tante, il sole già alto e l’aria che prometteva temperature in aumento. Il traffico della mattina scorreva come sempre, le vite si muovevano veloci, ognuna dietro ai propri ritmi, alle proprie abitudini. In quell’andirivieni di routine e impegni, un piccolo dettaglio, un attimo di distrazione, può trasformarsi in una tragedia irreversibile. E quando succede, resta solo il silenzio tagliente di ciò che non si può più cambiare.
Un bambino piccolo, 15 mesi appena, era seduto nel suo seggiolino, forse ancora assonnato. Nessun pianto, nessuna voce, solo il tempo che passava mentre fuori l’estate cominciava a scaldare tutto. Nessuno l’ha visto, nessuno ha capito subito. È così che la normalità di un giorno qualsiasi può diventare lo sfondo inconsapevole di una perdita impossibile da raccontare.
La tragedia

È successo a Namur, nel cuore della Vallonia, nel sud del Belgio. Un bambino di 15 mesi è morto dopo essere stato lasciato per ore all’interno di un’auto sotto il sole. La notizia è stata confermata dalla Procura della città, che ha immediatamente aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Secondo le prime ricostruzioni, il padre del piccolo si sarebbe dimenticato di lasciarlo all’asilo prima di andare al lavoro. L’auto è rimasta parcheggiata per tutta la giornata nel piazzale dell’azienda dove l’uomo è impiegato. Nel pomeriggio le temperature in città hanno raggiunto i 25 gradi, ma all’interno dell’abitacolo si sono toccati i 30-32 gradi, provocando nel bambino una grave ipertermia.
Esclusa l’ipotesi di dolo
Un esame forense preliminare ha confermato che il piccolo è morto per surriscaldamento, escludendo l’intenzionalità. Un dramma che si aggiunge a quelli già noti in Europa, causati da dimenticanze tragiche che lasciano famiglie spezzate e comunità sconvolte.
Un altro caso in Spagna poche settimane fa

Un episodio simile si è verificato all’inizio di luglio a Valls, in provincia di Tarragona, in Spagna. Un bambino di circa due anni e mezzo è morto dopo essere rimasto chiuso in auto per oltre quattro ore, probabilmente dimenticato dal padre mentre si recava al lavoro. Anche in questo caso le autorità locali ipotizzano un colpo di calore come causa del decesso, in attesa della conferma ufficiale tramite autopsia.
A dare l’allarme sarebbe stato un passante, insospettito dalla presenza del bimbo nel veicolo. Il padre, accortosi della situazione, ha tentato di portare il figlio in una zona fresca, ma all’arrivo dei soccorritori il piccolo era già privo di vita. Il genitore è stato colto da un grave stato di shock.
Linares, maggio: un altro piccolo dimenticato
Lo scorso maggio, un altro caso si è registrato a Linares, in provincia di Jaén (Andalusia), dove un bambino di 20 mesi è morto dopo essere rimasto per ore in un’auto chiusa, affidato al padre affidatario. Anche in quel caso, l’autopsia ha accertato come causa della morte un colpo di calore, dovuto all’innalzamento estremo della temperatura all’interno del veicolo.