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“Non possono farlo!”. Amanti beccati al concerto, è bufera: cosa sta succedendo

Pubblicato: 19/07/2025 10:56

Amanti ripresi al concerto, Caressa interviene: “Non possono farlo”, scoppia la polemica – Nel mondo dello spettacolo, il pubblico non è più solo spettatore: ormai è protagonista, volente o nolente. Tra selfie, telecamere e social, ogni evento – dal calcio ai concerti – si trasforma in un palcoscenico dove le emozioni e le storie personali si intrecciano con lo show. E se spesso questo crea empatia e divertimento, a volte la situazione può sfuggire di mano. Cosa succede quando la privacy viene messa a rischio?

Le telecamere, sempre più attente alle reazioni dei volti tra la folla, spostano il focus dal palco alle tribune: applausi, gesti di rabbia, lacrime e baci rubati. Ma dietro ogni zoom, c’è una domanda: fino a che punto è giusto coinvolgere il pubblico nello spettacolo?

Quando la kiss cam diventa un caso virale

Tutto è iniziato con un episodio al concerto dei Coldplay a Boston. La celebre “kiss cam” inquadra una coppia tra il pubblico, ma anziché lasciarsi andare, i due si tirano indietro, imbarazzati e spaesati. Il pubblico ride, la regia cambia inquadratura, ma il web si scatena: si diffonde subito la voce che potessero essere amanti. In pochi minuti, la scena diventa virale, trasformando una gag in un caso mediatico. Una semplice trovata per intrattenere può diventare un boomerang per la privacy.

Non tutti apprezzano essere sotto i riflettori, soprattutto se si rischia di essere immortalati in momenti privati e fuori contesto. E la questione non riguarda solo la musica, ma anche lo sport.

Caressa e la polemica sulle riprese in tribuna

Ad accendere il dibattito è Fabio Caressa, storico volto di Sky Sport, che durante il podcast Supernova condotto da Alessandro Cattelan lancia l’allarme: «Non vanno più riprese le tribune. Non è giusto. I tifosi non firmano nessuna liberatoria. E se qualcuno viene colto in un momento di rabbia o frustrazione, magari bestemmia senza rendersene conto, quella scena può rovinargli la reputazione per sempre».

Caressa sottolinea come l’occhio delle telecamere possa trasformare il pubblico in bersaglio. Non è solo una questione di spettacolo: ci sono casi estremi, come chi viene ripreso con l’amante o chi, in malattia dal lavoro, viene licenziato dopo essere apparso sugli spalti in diretta tv. «C’è stato chi è stato ripreso con l’amante, o chi era in malattia dal lavoro e poi è stato licenziato perché comparso in tv allo stadio», racconta Caressa.

Il dilemma tra show e privacy

Il confine tra spettacolo e diritto all’immagine è sempre più sfumato. Da un lato, i volti dei tifosi rendono unico ogni evento, trasmettendo emozioni autentiche e coinvolgendo anche chi guarda da casa. Dall’altro lato, però, la privacy rischia di essere sacrificata sull’altare dell’intrattenimento.

Negli Stati Uniti la famosa kiss cam è stata già abolita in diversi stadi perché ritenuta molesta. Caressa prevede: «Vedrai che un giorno succederà anche da noi, qualcuno farà causa, e ci sarà da pagare così tanto che la smetteranno». Un segnale che il pubblico inizia ad alzare la voce per difendere il proprio spazio.

Rispetto prima dello spettacolo: il vero valore aggiunto

Non è il tifo il problema, ma la spettacolarizzazione senza limiti. Quando il racconto supera la soglia del rispetto, il pubblico rischia di diventare una vetrina forzata. La domanda sorge spontanea: abbiamo ancora diritto a essere invisibili se lo desideriamo?

Oggi il confine tra spettatore e protagonista si fa sempre più sottile. La risposta è sospesa tra le regole della regia e il diritto di ciascuno a gestire la propria immagine. Forse è tempo di riflettere: prima che sia un giudice a mettere un punto, serve più attenzione e rispetto per chi sta sugli spalti. Perché lo spettacolo, senza il pubblico, non sarebbe nulla.

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