
Hanno fatto il giro del mondo in poche ore, diventando protagonisti virali del web, ma non per motivi professionali. Andy Byron e Kristin Cabot, rispettivamente CEO e responsabile del personale della società Astronomer, sono stati sospesi dal lavoro dopo che un video che li ritrae mentre si abbracciano teneramente durante un concerto dei Coldplay ha fatto scalpore in rete. L’episodio è diventato oggetto di un’indagine interna da parte dell’azienda, che ha confermato la notizia attraverso un comunicato ufficiale.
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Il video virale e le prime reazioni
Tutto è cominciato con un filmato registrato durante una tappa del tour dei Coldplay, quando la famigerata “kiss cam” ha inquadrato una coppia tra il pubblico. La scena sembrava innocente, ma si è trasformata in un caso mediatico quando gli utenti online hanno identificato i due come Andy Byron e Kristin Cabot, entrambi sposati ma non l’uno con l’altro. Le reazioni non si sono fatte attendere e, nel giro di poche ore, la clip ha raccolto milioni di visualizzazioni sui principali social network.
A rendere il tutto più eclatante, il commento del frontman della band, Chris Martin, che ha ironizzato in diretta: “Ohi guarda quei due: o stanno avendo una relazione oppure sono molto timidi”. Un’osservazione che ha alimentato la curiosità e i sospetti sul legame tra i due dirigenti, già sotto i riflettori per le alte cariche ricoperte all’interno dell’azienda.

L’intervento dell’azienda e la sospensione
La società Astronomer, specializzata in strumenti per la gestione dei dati, ha comunicato l’apertura di una indagine formale sui fatti. In una nota, pubblicata anche sui canali social ufficiali, l’azienda ha spiegato che dai propri dipendenti, soprattutto da chi ricopre posizioni dirigenziali, si aspetta il rispetto di determinati valori etici, che includono “condotta appropriata” e “senso di responsabilità”.
Nel frattempo, Pete DeJoy, cofondatore e product manager dell’azienda, è stato nominato amministratore delegato ad interim, prendendo temporaneamente il posto di Byron, rimosso in via precauzionale. La misura riguarda anche Kristin Cabot, anche se l’azienda non ha chiarito ufficialmente il tipo di provvedimento nei suoi confronti.
Le smentite sul comunicato falso e l’identità della donna
In seguito all’ampia diffusione del video, è cominciata a circolare online una dichiarazione attribuita a Byron, in cui l’ex CEO avrebbe commentato l’accaduto. Tuttavia, Astronomer ha smentito con fermezza, dichiarando che Andy Byron non ha pubblicato alcun comunicato ufficiale, e che i resoconti che affermano il contrario sono errati.
Inoltre, è stato necessario fare chiarezza anche su un altro punto controverso: nel video si nota una giovane donna che, dopo aver visto la coppia inquadrata dalla telecamera, si copre il volto con la mano in un gesto di imbarazzo. Diversi media avevano erroneamente indicato quella persona come Alyssa Stoddard, vicepresidente delle risorse umane della società. L’azienda ha però chiarito che Stoddard non era presente al concerto e che la donna nel filmato non è lei.
This man is about to discover Coldplay tickets cost even more than Oasis. pic.twitter.com/uaUCHhkp7c
— Brendan May (@bmay) July 17, 2025
Un caso mediatico e aziendale
L’intera vicenda ha sollevato interrogativi su privacy, etica e reputazione aziendale, in un’epoca in cui i confini tra vita privata e immagine pubblica sono sempre più labili. La rapida reazione dell’azienda, con l’attivazione di una procedura interna, indica una crescente attenzione delle società verso il comportamento dei propri dirigenti anche al di fuori dell’ambito lavorativo.
L’episodio ha posto sotto i riflettori non solo le persone coinvolte, ma anche il ruolo sempre più centrale dei social media nel definire e amplificare gli scandali, trasformando una scena apparentemente innocua in un vero e proprio caso di crisi reputazionale. L’indagine interna dovrà ora stabilire se il comportamento di Byron e Cabot costituisca una violazione delle politiche aziendali e se le conseguenze dovranno essere ulteriori.
Nel frattempo, resta l’eco di una serata musicale trasformata in scandalo, in cui la celebre frase di Chris Martin è diventata il simbolo di un inciampo che, da personale, si è trasformato in pubblico.