
È emerso dalle acque in silenzio, trascinato dalla corrente fino a impigliarsi tra i rami di un corso d’acqua. Il ritrovamento di un cadavere in un fiume riporta ancora una volta l’attenzione sulla fragilità della vita, su quanto possa essere improvvisa la fine, soprattutto quando si consuma in solitudine e lontano da occhi testimoni. Le prime ore di ogni scoperta simile restano avvolte nel mistero: è proprio in quei momenti che si moltiplicano le domande e si cercano indizi anche nei dettagli più piccoli.
L’acqua restituisce spesso ciò che per giorni ha nascosto. E quando riaffiora un corpo, si apre un’indagine che deve scavare nel tempo, ricostruire storie, colmare vuoti. In casi del genere, ogni elemento può fare la differenza: un indumento, un oggetto personale, la posizione della salma. E mentre l’identità della vittima resta ignota, cresce la tensione tra chi deve rispondere a una sola domanda: cosa è successo davvero?
Giallo sul cadavere

È quanto sta accadendo a Curtarolo, in provincia di Padova, dove nella mattinata di venerdì è stato recuperato il cadavere di un uomo dalle acque del fiume Brenta. A notarlo sono stati alcuni pescatori, impegnati in una battuta nelle vicinanze del Santuario della Madonna di Tessara, che hanno avvistato il corpo senza vita tra la vegetazione. Il cadavere si presentava con volto e braccia rivolti verso l’acqua e portava sulle spalle uno zainetto a tracolla.
Il recupero non è stato semplice: le operazioni sono durate a lungo e si è reso necessario anche l’intervento di un elicottero dei Vigili del Fuoco, impiegato per avere una visione aerea dell’area. Sul posto sono arrivati anche il sindaco di Curtarolo, Martina Rocchio, e il consigliere regionale Luciano Sandonà. Durante l’intervento, la circolazione nella zona è stata interrotta, provocando disagi alla viabilità locale.
Nessun segno di violenza, ipotesi ancora aperte

Un primo esame medico-legale ha escluso segni evidenti di violenza. Secondo quanto emerso, il corpo sarebbe rimasto in acqua per un tempo prolungato, complicando le valutazioni iniziali. Le forze dell’ordine non escludono alcuna possibilità: potrebbe essersi trattato di un gesto volontario, di un malore improvviso oppure di un incidente accidentale.
Il pubblico ministero di turno ha autorizzato il trasferimento della salma presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Cittadella, dove saranno eseguiti ulteriori accertamenti. Intanto proseguono le indagini per identificare la vittima e risalire alle cause del decesso. Un lavoro complesso, che parte da quel corpo riaffiorato in silenzio, carico di domande ancora senza risposta.