
Si era tuffato per gioco nel canale, forse per cercare un attimo di sollievo dal caldo. Ma l’acqua lo ha inghiottito senza dargli scampo. Un ragazzo di 18 anni è morto nella serata di venerdì a Garbagnate Milanese, dopo essere stato trascinato via dalla corrente del canale Villoresi, davanti agli occhi atterriti di tre amici minorenni che erano con lui.
L’allarme è scattato pochi minuti dopo le 20, quando il giovane, di origine marocchina e residente in zona, ha deciso di lanciarsi nel tratto del canale che costeggia la stazione Parco delle Groane, non lontano dalla SP119. Pochi istanti dopo l’impatto con l’acqua, la corrente lo ha risucchiato. I suoi amici hanno provato a richiamarlo, poi hanno urlato, infine hanno chiamato i soccorsi.
Soccorsi immediati ma inutili

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco con i sommozzatori, i carabinieri di Rho e Garbagnate, la polizia locale, i sanitari del 118 con ambulanza, automedica e elisoccorso. Dopo un difficile recupero, il diciottenne è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Garbagnate Milanese, dove è deceduto poco dopo il ricovero nonostante i tentativi di rianimarlo.
Il giovane è stato recuperato dai sommozzatori solo dopo diversi minuti sott’acqua. Quando è stato portato in superficie, il personale sanitario ha praticato il massaggio cardiaco sul posto prima del trasporto d’urgenza in ospedale.
Le indagini dei carabinieri

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane si sarebbe tuffato volontariamente, sottovalutando la forza della corrente in quel tratto del canale. Le indagini, affidate ai carabinieri di Rho, puntano a chiarire ogni dettaglio: nessun segno di costrizione, nessuna dinamica violenta. Solo un gesto imprudente, diventato in un attimo fatale.
I tre amici che erano con lui, tutti minorenni, saranno ascoltati nelle prossime ore per confermare la dinamica. Nessuno di loro si sarebbe tuffato per soccorrerlo, spaventati dalla forza dell’acqua.
Famiglia all’estero, comunità sotto choc
Il ragazzo viveva con la famiglia a Garbagnate, ma i genitori si trovavano in Marocco per le vacanze estive. La notizia della tragedia è stata comunicata tramite i canali diplomatici e ha subito scosso l’intera comunità locale, già colpita da altri incidenti simili negli scorsi anni.
Il luogo in cui è avvenuto il dramma, pur essendo noto tra i giovani della zona come punto di ritrovo estivo, non è balneabile e non presenta misure di sicurezza né segnalazioni sufficienti a scoraggiare comportamenti pericolosi.
Acque pericolose, attenzione ancora troppo bassa
Il canale Villoresi, lungo oltre 80 chilometri, attraversa numerosi comuni dell’area metropolitana milanese. In più tratti, la corrente può essere insidiosa anche per i nuotatori esperti, ma molti giovani ignorano i rischi, scambiando quelle acque per un luogo sicuro dove divertirsi.
Le forze dell’ordine e le autorità locali hanno più volte lanciato campagne di sensibilizzazione, ma la tragedia di Garbagnate riapre con forza il tema della prevenzione e dell’educazione al pericolo nei confronti dei corsi d’acqua artificiali.