Vai al contenuto

“Quelle parole su Berlusconi e Dell’Utri!”. Paolo Borsellino, la rivelazione shock sulla strage

Pubblicato: 19/07/2025 09:56
Borsellino strage intervista Berlusconi

Due episodi precisi, due eventi che avrebbero determinato un’accelerazione nella decisione di eliminare Paolo Borsellino. A sostenerlo è Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso in via d’Amelio, intervenuto durante il festival internazionale dell’antimafia L’impegno di tutti. Un intervento intenso, che riaccende i riflettori su dinamiche mai completamente chiarite attorno a una delle più gravi ferite della storia repubblicana italiana.
Leggi anche: Agenda Rossa di Borsellino, perquisizioni a casa del procuratore: “È lì”

L’intervista del 21 maggio: un nome tra i nomi

Secondo Salvatore Borsellino, una delle cause che avrebbero accelerato la decisione di uccidere suo fratello sarebbe stata un’intervista rilasciata a una testata francese, datata 21 maggio 1992. In quella conversazione, Paolo Borsellino parlò apertamente di Vittorio Mangano, Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Una scelta che, per il fondatore del movimento Agende Rosse, non fu affatto casuale.

«Mio fratello non rilasciò quell’intervista per caso», ha affermato con convinzione Salvatore Borsellino. Parole che aprono uno squarcio su una stagione dove le connessioni tra mafia e potere politico iniziavano a emergere con forza, mentre le indagini sui rapporti tra Cosa Nostra e ambienti imprenditoriali salivano a livelli sempre più alti.

Il discorso alla biblioteca: pronto a testimoniare su Capaci

Il secondo episodio che, sempre secondo Salvatore Borsellino, contribuì all’accelerazione della strage fu un discorso pronunciato da Paolo Borsellino alla biblioteca comunale di Palermo. In quella sede, il magistrato affermò pubblicamente di essere pronto a testimoniare dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alla strage di Capaci, in cui aveva perso la vita il collega e amico Giovanni Falcone.

Una dichiarazione che, secondo il fratello, fu percepita come una minaccia diretta da chi temeva che Paolo Borsellino potesse rivelare informazioni delicate. Il suo ruolo, il suo rigore e la sua conoscenza delle dinamiche interne a Cosa Nostra lo rendevano un bersaglio sempre più scomodo. E la sua disponibilità a collaborare con i magistrati su quella strage, avvenuta solo pochi mesi prima, venne forse interpretata come l’ultimo campanello d’allarme.

Nessuna indagine diretta, ma nomi pesanti

Nonostante le dichiarazioni di Salvatore Borsellino, è noto che Paolo Borsellino non indagò formalmente su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Tuttavia, il peso simbolico e politico dei nomi pronunciati nell’intervista resta al centro di una riflessione più ampia. Il fratello del magistrato, infatti, suggerisce che quei nomi, in quel contesto, rappresentassero molto più di una semplice opinione: erano indicazioni precise.

Va ricordato che l’indagine per concorso nelle stragi del 1992 a carico di Silvio Berlusconi e del suo collaboratore storico Marcello Dell’Utri fu archiviata dal gip di Caltanissetta nel 2001. Tuttavia, l’eco di quelle accuse, l’ombra di quelle relazioni e le domande mai completamente risolte restano ancora vive nella memoria pubblica e nelle parole di chi continua a cercare verità e giustizia.

Un’eredità viva: memoria, sospetti e impegno civile

Nel ricordo di Salvatore Borsellino, Paolo resta un magistrato lucido, determinato. Consapevole del pericolo e deciso ad andare avanti. Il festival L’impegno di tutti diventa così anche un momento per ribadire la necessità di tenere alta l’attenzione su quelle stragi, senza cedere alla tentazione dell’oblio o dell’archiviazione morale.

Le parole pronunciate nel 1992 e i gesti compiuti in vita da Paolo Borsellino non smettono di generare dibattito, riflessione e tensione civile. Il messaggio che Salvatore Borsellino affida al pubblico non è solo un’interpretazione storica, ma anche un appello all’impegno collettivo, alla vigilanza democratica e alla protezione della verità, anche quando fa paura.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure