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“Può uccidere”. Batterio mangia-carne nelle acque del mare, l’allarme di Bassetti: cos’è e cosa si rischia

Pubblicato: 20/07/2025 10:14

L’estate è qui: mare, libertà, relax. Ma tra un tuffo e una passeggiata sulla battigia, c’è un “ospite nascosto” che gli esperti non perdono d’occhio. Parliamo di Vibrio vulnificus, il famigerato batterio mangia-carne che invade le acque calde e salmastre. Dopo aver causato infezioni gravi e morti improvvise negli Stati Uniti, il batterio torna a far parlare di sé grazie all’allarme lanciato da Matteo Bassetti, noto infettivologo e direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. Il suo appello social invita alla massima attenzione, soprattutto se ami il mare o i frutti di mare crudi.

Vibrio vulnificus: il batterio che ama il mare caldo

Il Vibrio vulnificus è più di un semplice nome scientifico: è un batterio patogeno della famiglia dei vibrioni, che trova casa nelle acque marine calde e salmastre. Lagune, estuari, coste basse: sono i suoi habitat preferiti. Non a caso viene chiamato “mangia-carne”, per la velocità con cui può distruggere i tessuti umani se entra da ferite aperte, fino a causare infezioni gravi, amputazioni o addirittura la morte.

Secondo il professor Bassetti, citato da Fanpage.it, il cambiamento climatico sta giocando un ruolo chiave nella diffusione di questo pericolo: “Uragani e tempeste hanno fatto sì che questo batterio arrivasse agli uomini attraverso l’acqua salmastra”. Occhio quindi a bagni con tagli o abrasioni e al consumo di molluschi crudi, in particolare le ostriche.

Attenzione a come si trasmette: due vie principali

Vibrio vulnificus si fa strada nell’organismo in due modi: attraverso ferite aperte a contatto con acqua contaminata oppure via alimentare, ovvero consumando frutti di mare crudi o poco cotti come ostriche, cozze e vongole. I sintomi cambiano a seconda di come si entra in contatto con il batterio.

Se si tratta di infezione cutanea, i segnali sono arrossamenti, gonfiore, dolore e necrosi rapida dei tessuti. Nei casi peggiori può evolvere in setticemia portando anche al decesso in poche ore. Se invece l’infezione è alimentare, si manifestano diarrea, vomito, febbre e dolori addominali. I dati USA parlano chiaro: tasso di mortalità fino al 20%, spesso entro 24-48 ore dai primi sintomi.

Dove si trova: non solo USA, allarme anche in Europa

Negli Stati Uniti, il Vibrio vulnificus è sorvegliato speciale sulle coste del Golfo del Messico e dell’Atlantico. Solo nel 2024, la Florida ha contato 82 infezioni e 19 decessi, dati quasi raddoppiati rispetto all’anno prima. Nel 2025, già 11 casi e 4 morti nei primi mesi. Altri casi spuntano in Connecticut, New York, Carolina del Nord, con una media annuale tra 150 e 200 casi lungo tutta la East Coast.

Un dato fa riflettere: l’area di diffusione si spinge verso nord di circa 50 km ogni anno, seguendo le temperature in rialzo per il riscaldamento globale. E l’Europa? Qualche segnalazione c’è già: nello Stretto di Messina sono stati isolati casi, complice l’innalzamento delle temperature marine. Fanpage.it riporta le parole di Bassetti: “può penetrare nelle ferite e causare infezioni necrotizzanti che possono richiedere amputazioni e risultare potenzialmente letali. Può anche trasmettersi per via alimentare, mangiando molluschi, come le ostriche”. La prudenza è la tua alleata numero uno.

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