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“Coltellate e bottiglie, massacrato”. Follia in Italia: morto a 23 anni, una scena spaventosa

Pubblicato: 20/07/2025 11:08

Un episodio di violenza ha turbato la quiete serale di una città di provincia, trasformando una notte tranquilla in una scena di caos e sangue. Un gruppo di giovani si è affrontato improvvisamente, con spintoni, urla e armi improprie, sfociando in un episodio tragico. I presenti, colti di sorpresa, hanno assistito con orrore agli attimi finali di una fatalità evitabile.

Quando le forze dell’ordine sono arrivate, hanno trovato un giovane a terra: era già tardi. Le grida avevano lasciato il posto al silenzio, rotto solo dai soccorsi che tentavano di rianimarlo, invano. In molti si sono raccolti attorno alla scena, sotto choc per quanto accaduto in quel luogo da sempre simbolo di ritrovo e spensieratezza.

Poco prima della mezzanotte di sabato 19 luglio, a Rovigo, un ragazzo di 23 anni è stato accoltellato a morte durante quella che sembra essere una lite degenerata. L’omicidio è avvenuto ai giardini pubblici dietro il monumento a Giacomo Matteotti, sul Corso del Popolo, nel cuore del centro storico.

La vittima è stata identificata come Amine Gara. Secondo quanto ricostruito finora, l’aggressione sarebbe scaturita da un alterco tra due gruppi di giovani, uno composto da persone di origine tunisina e l’altro da ragazzi di origine pakistana.

Durante la rissa, alcuni partecipanti avrebbero usato coltelli e bottiglie di vetro rotte, trasformando un litigio in un agguato armato. Amine sarebbe stato raggiunto da ripetuti fendenti, con ferite gravi all’addome e al torace.

I sanitari del 118 sono intervenuti tempestivamente, ma per Amine non c’è stato nulla da fare: è spirato sul posto, prima di poter raggiungere l’ospedale. Sul luogo sono giunti anche polizia e carabinieri, che hanno subito avviato i rilievi.

Gli aggressori si sarebbero dati alla fuga tra le vie del centro storico, confondendosi tra i passanti. In zona sono presenti alcune videocamere di videosorveglianza, utili per le indagini. Al momento non si registrano arresti, ma sono stati identificati alcuni sospetti che verranno ascoltati.

La questura di Rovigo sta cercando di ricostruire la dinamica completa dell’accaduto, anche attraverso testimonianze e immagini. Non si esclude nessuna pista: dall’affronto personale fino a un possibile regolamento di conti tra i gruppi coinvolti. L’arma del delitto non è ancora stata recuperata.

Il sindaco ha espresso cordoglio per la perdita di Amine Gara, definito un giovane tranquillo e ben integrato, e ha sollecitato “massima fermezza contro la violenza”. La comunità locale è sotto choc: amici, familiari e passanti hanno lasciato fiori e messaggi di addio nel luogo della tragedia.

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