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“Missili e droni, attacco senza precedenti”. L’allarme che fa tremare il mondo

Pubblicato: 20/07/2025 10:55

L’allarme è stato lanciato da Berlino e preoccupa Kiev: Mosca starebbe pianificando un attacco massiccio con fino a 2.000 droni contemporaneamente contro l’Ucraina, ai quali potrebbero essere affiancati anche dei missili. A denunciarlo è il generale di divisione della Bundeswehr Christian Freuding, capo del centro situazionale per l’Ucraina presso il ministero della Difesa tedesco, in un’intervista rilasciata ieri a un podcast, ripresa oggi dai principali media ucraini.

Secondo Freuding, una simile offensiva «costituirebbe una sfida seria per il sistema di difesa aerea ucraino», soprattutto per l’impossibilità di abbattere economicamente questi velivoli con armi sofisticate come i missili Patriot. «Usare un Patriot da oltre 5 milioni di euro per colpire un drone kamikaze da 30-50 mila euro è strategicamente insostenibile», ha spiegato il generale, sottolineando la necessità di sviluppare «contromisure più intelligenti».

Nel frattempo, la notte appena trascorsa ha visto un nuovo attacco aereo russo su larga scala, con l’impiego di 57 droni di vario tipo. Lo riferisce l’Aeronautica militare ucraina in un messaggio diffuso questa mattina su Telegram. I droni, in gran parte modelli Shahed di fabbricazione iraniana, sono stati tutti intercettati, ma l’intensità dell’azione conferma i timori di un’escalation tecnologica da parte di Mosca.

Secondo il rapporto militare, otto droni kamikaze sono stati abbattuti nel nord e nell’est del Paese. Altri sette droni-esca sono stati neutralizzati dai sistemi di guerra elettronica, impedendone il corretto funzionamento. I rimanenti 32 velivoli senza pilota sono stati colpiti e distrutti in dieci diverse località, mentre una nuova ondata è stata segnalata all’alba.

Le aree colpite dall’attacco notturno sono Zaporizhzhia, le zone di prima linea nelle regioni di Donetsk e Kharkiv, nonché parti delle regioni di Sumy e Dnipropetrovsk. I detriti dei droni abbattuti sono precipitati su almeno sei centri abitati, senza che al momento siano stati segnalati feriti gravi o vittime civili.

Secondo gli esperti militari ucraini, l’intensificazione dell’uso di droni da parte della Russia è un tentativo di logorare la difesa aerea ucraina, esponendola a costi insostenibili e obbligandola a disperdere le proprie risorse su più fronti contemporaneamente. La strategia punta a saturare le capacità di intercettazione con voli multipli e simultanei.

I droni Shahed sono spesso utilizzati in combinazione con missili da crociera o artiglieria di precisione, fungendo da strumenti di ricognizione, disorientamento o distruzione diretta. La loro economicità, unita alla produzione seriale, li rende armi ideali per guerre di logoramento a lungo termine.

L’Ucraina, che da mesi richiede nuovi sistemi di difesa a corto e medio raggio, continua a fare affidamento su una rete mista di sistemi occidentali, radar mobili e tecnologie di disturbo elettronico. Ma gli esperti avvertono che senza una fornitura continua e adattata al nuovo tipo di minaccia, le difese potrebbero non reggere di fronte a un attacco coordinato di tale ampiezza.

Intanto, le autorità ucraine confermano che l’allerta aerea resta attiva in molte zone del Paese. Le forze armate stanno monitorando l’arrivo di una seconda ondata di droni dal nord-est, presumibilmente provenienti dai territori russi al confine. Il fronte tecnologico del conflitto si fa sempre più sofisticato — e pericoloso.

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