
Benjamin Netanyahu è stato colpito da una grave gastroenterite provocata – secondo la versione ufficiale – da cibo avariato. Ma le circostanze poco chiare dell’accaduto, la necessità di interventi medici immediati e la decisione di gestire il potere da casa per tre giorni hanno immediatamente acceso l’allarme a Gerusalemme.
Malore nella notte, allerta nei servizi di sicurezza
Il primo ministro si sarebbe sentito male “durante la notte”, ma non si conosce né l’ora esatta, né l’origine del pasto contaminato. A visitarlo direttamente nella sua abitazione è stato il professor Alon Hershko, direttore della medicina interna dell’ospedale Hadassah. La diagnosi: infiammazione intestinale da intossicazione alimentare. Ufficialmente le condizioni sono “buone”, ma l’utilizzo di flebo contro la disidratazione e l’ordine di riposo assoluto non convincono del tutto.
Ipotizzata manipolazione alimentare, silenzio dal Mossad
Le autorità israeliane mantengono il riserbo, ma nel Paese si rincorrono le voci su una possibile manipolazione intenzionale del cibo. Il fatto che nessun altro membro dello staff abbia accusato sintomi simili solleva interrogativi. Nessun commento dal Mossad, ma fonti vicine alla sicurezza parlano di “massima attenzione a ogni ipotesi, compresa quella del sabotaggio alimentare”.
Netanyahu resterà isolato nella sua residenza per almeno tre giorni. Ma in piena tensione geopolitica regionale, con Iran, Hezbollah e Hamas nel mirino, l’improvvisa indisponibilità del premier assume un peso politico e strategico non trascurabile.