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“È sott’acqua, aiuto!”. Terribile, disgrazia per un bimbo al parco acquatico italiano

Pubblicato: 21/07/2025 11:39
bambino annegare acquapark Gallipoli

Il sole alto, le risate dei bambini, l’acqua che spruzza e riflette il cielo azzurro: i parchi acquatici, d’estate, sono luoghi dove la gioia sembra non conoscere ostacoli. Tra tuffi, scivoli e sfide tra amici, il tempo scorre senza pensieri. Per i più piccoli, sono giornate che sanno di spensieratezza assoluta, di libertà che si misura in metri di scivolo e schizzi improvvisi. Ed è proprio per questo che, quando accade l’impensabile, il silenzio che segue è tanto assordante quanto surreale.
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In pochi secondi, la festa può trasformarsi in attesa. Le urla si spengono, i volti si tendono, lo sguardo di tutti si volge verso il punto in cui qualcosa non va. È il momento in cui il gioco si interrompe e l’infanzia si frantuma contro l’imprevisto. È anche il momento in cui ogni secondo diventa decisivo, in cui la prontezza di un gesto può cambiare tutto.

Il dramma al parco Acquasplash di Gallipoli

Stando a quanto riportato, un bambino di 7 anni, in vacanza con la famiglia e proveniente da La Spezia, è in coma dopo aver rischiato di annegare nella piscina di uno dei più noti parchi acquatici del Salento, l’Acquasplash di Gallipoli, in Puglia. Il piccolo è stato ritrovato privo di sensi nell’area di acqua alta, e immediatamente sono scattati i soccorsi.

A intervenire per primo è stato il bagnino, che ha praticato il massaggio cardiaco nel tentativo di rianimarlo. Subito dopo è stato il turno del personale del servizio emergenza-urgenza dell’Asl di Lecce. Come ha spiegato Fabiola Giannoccaro, responsabile del servizio, l’operatore è intervenuto con una terapia specifica autorizzata dalla centrale operativa: «Il cuore del piccolo è tornato a battere», ha dichiarato al Quotidiano di Puglia. Un intervento che, pur restituendo speranza, non cancella la gravità della situazione.

In coma all’ospedale, resta la paura dei danni cerebrali

Attualmente, il bambino si trova ricoverato in ospedale, in stato di coma. Le sue condizioni sono critiche, ma stabili. I medici sottolineano che il vero punto cruciale riguarda la durata della permanenza sott’acqua senza respirare. Questo lasso di tempo sarà determinante per stabilire l’entità dei possibili danni cerebrali.

«La situazione è critica anche se ci auguriamo un risvolto positivo», ha ribadito Giannoccaro. Il futuro del piccolo resta legato a una manciata di minuti, forse secondi, durante i quali il corpo ha lottato in silenzio contro l’asfissia. Un’attesa dolorosa per la famiglia, che spera in un miracolo dopo il precipitare improvviso di quella che doveva essere solo una giornata di vacanza.

Indagini in corso sulla dinamica dell’incidente

Nel frattempo, le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’incidente. Una delle ipotesi sul tavolo è che il bambino stesse giocando sott’acqua, cercando di mettere alla prova la propria resistenza senza respirare. Una sfida comune tra bambini, a volte sottovalutata, che può però trasformarsi in un rischio letale se non seguita con attenzione.

Un’altra possibilità presa in considerazione è che il bambino possa essere caduto accidentalmente nella piscina profonda, senza riuscire a tornare a galla per l’incapacità di nuotare. L’assenza di testimoni diretti e la velocità con cui tutto è accaduto rendono per ora difficile ricostruire con precisione ogni passaggio.

Un’estate interrotta, tra attese e preghiere

Mentre gli inquirenti cercano risposte, la famiglia del bambino vive ore di angoscia e speranza. Il parco Acquasplash, come ogni struttura ricettiva per famiglie, è dotato di personale addestrato e aree differenziate per età e capacità natatoria, ma episodi come questo sottolineano come la sicurezza nei luoghi pubblici, anche in ambienti controllati, debba restare una priorità assoluta.

Il caso di Gallipoli scuote l’opinione pubblica e riapre il dibattito sull’attenzione da prestare ai minori negli spazi di balneazione, soprattutto in estate, quando l’entusiasmo può facilmente far dimenticare i pericoli nascosti.

Un bambino è vivo grazie alla prontezza dei soccorsi, ma ora lotta tra la vita e la morte. E con lui, a lottare, c’è l’intera famiglia e chiunque, almeno per un istante, si è sentito toccato da questa storia.

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