
Il caso Garlasco torna sotto i riflettori, ma stavolta la scena è tutta per il Dna misterioso che sconvolge vecchie certezze. Una storia che sembra uscita da una serie tv crime, e invece è realtà: Chiara Poggi, 26 anni, trovata senza vita nella sua villetta il 13 agosto 2007, e un’indagine che da allora non ha mai smesso di far parlare. Il fidanzato Alberto Stasi era stato condannato definitivamente nel 2015, ma oggi la cronaca si riaccende grazie a nuove analisi scientifiche e a un protagonista inaspettato.
Quasi vent’anni dopo, la procura di Pavia riapre il fascicolo e inserisce un nuovo nome nel registro degli indagati: Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello di Chiara. Tutto a causa di un profilo genetico sconosciuto, il famigerato “ignoto 3”, isolato da una garza usata per raccogliere materiale biologico dalla bocca della vittima. Un colpo di scena che sembra scritto per tenere tutti col fiato sospeso.
Il dettaglio che cambia tutto

Garlasco, contaminazione Dna non è recente
Svolta nelle indagini: secondo gli ultimi accertamenti disposti dalla gip Daniela Garlaschelli e affidati alla genetista Denise Albani, il Dna trovato non appartiene a nessuno degli esperti che hanno toccato il reperto di recente. Albani ha escluso la contaminazione moderna, confrontando i campioni con quelli di tutti i presenti all’incidente probatorio, compresi i consulenti della difesa e quelli della famiglia Poggi. Ma rimane in ballo la possibilità che la contaminazione risalga ai tempi dell’autopsia.
Nuovi sospetti e vecchi misteri

Ora il focus degli inquirenti è proprio su quel periodo: sulla garza è stato trovato anche il Dna di un infermiere che aveva partecipato all’autopsia insieme al medico legale Marco Ballardini. Un indizio che fa pensare a strumenti non del tutto sterili usati nel 2007. Dopo le ferie della perita, scatterà il confronto tra tutti i profili genetici dei presenti a quell’esame autoptico.
Intanto, però, il profilo ignoto 3 rimane un enigma che alimenta dubbi e discussioni. Un tassello che riapre dibattiti su possibili errori, omissioni e verità ancora tutte da scoprire, mentre l’opinione pubblica resta col fiato sospeso.

L’enigma continua

Il caso Garlasco non smette di sorprendere. La ricerca della verità passa adesso anche da un frammento di Dna che potrebbe riscrivere la storia. Un mistero che sembra destinato a far parlare ancora a lungo, tra ipotesi e colpi di scena degni di un thriller.