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“Non puoi farlo in Italia!”. La doccia gelata per l’amico di Putin

Pubblicato: 21/07/2025 13:56
Gergiev annullato concerto Caserta

La musica ha il potere di unire i popoli, di oltrepassare le barriere politiche e culturali, di parlare una lingua che tutti possono comprendere. Ma ci sono momenti storici in cui persino le note rischiano di essere travolte da polemiche, tensioni e simbolismi che vanno oltre la semplice arte. In questi casi, un concerto può trasformarsi in un campo minato diplomatico, dove la libertà d’espressione si scontra con la sensibilità politica e la coscienza collettiva.
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Non sempre la bellezza riesce a restare neutra. Quando le scelte artistiche si intrecciano con contesti internazionali delicati, l’impatto si amplifica. È quanto accaduto nel caso del celebre direttore d’orchestra Valery Gergiev, la cui presenza in Italia ha generato un acceso dibattito a livello politico, culturale e istituzionale, culminato con una decisione clamorosa: l’annullamento del suo concerto.

La Reggia di Caserta annulla il concerto del direttore russo

Con una mossa inattesa, la direzione della Reggia di Caserta ha deciso di annullare il concerto sinfonico di Valery Gergiev, previsto per il prossimo 27 luglio all’interno della rassegna Un’Estate da Re. L’evento, in programma nel cortile del Complesso vanvitelliano, è stato cancellato all’improvviso con una comunicazione inviata alla Scabec, la società regionale responsabile dell’organizzazione.

Il colpo di scena ha colto di sorpresa i vertici della stessa Scabec e la direzione artistica, che fino a poche ore prima dell’annuncio stavano lavorando regolarmente all’allestimento dell’evento. Ora la società sta vagliando, con l’aiuto degli uffici legali, le clausole contrattuali che regolano i rapporti tra la rassegna e la direzione della Reggia.

La reazione della Russia: “Il danno è per l’Italia”

La cancellazione del concerto ha suscitato una ferma reazione da parte dell’ambasciata russa in Italia, che ha dichiarato pubblicamente: «Coloro che pensano che la cancellazione del concerto di Valery Gergiev danneggerà la Russia si sbagliano profondamente. Sarà inflitto un danno all’Italia stessa, che in questo modo mina la propria autorità e dà motivo di dubitare dell’ospitalità e dell’apertura verso tutti coloro che con il proprio talento, professionalità e sincerità portano nel mondo il bello e l’eterno».

Gergiev, contattato dall’agenzia Tass, si è detto all’oscuro della decisione: «Non ho queste informazioni», ha dichiarato, mostrando sorpresa e rammarico.

Polemiche per le posizioni filo-Putin

Il nome di Valery Gergiev, considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra contemporanei, è da tempo al centro di forti polemiche internazionali per via delle sue posizioni ritenute vicine a Vladimir Putin. In occasione del concerto a Caserta, si temeva l’organizzazione di manifestazioni di protesta da parte di associazioni ucraine, che avevano già acquistato biglietti per le prime file con l’obiettivo dichiarato di esprimere dissenso direttamente durante l’evento.

Negli ultimi giorni erano giunte anche prese di posizione pesanti: alcuni premi Nobel avevano inviato lettere alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, alle autorità italiane e al governatore della Campania Vincenzo De Luca, chiedendo l’annullamento del concerto. A sostegno di questa richiesta, una petizione online ha raccolto oltre 16.000 firme.

Le parole di Giuli e De Luca

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il quale ha dichiarato: «L’arte è libera e non può essere censurata, ma la propaganda, anche se fatta con talento, è un’altra cosa». Secondo il ministro, ospitare Gergiev avrebbe comportato il rischio di “far passare un messaggio sbagliato”, in un momento storico particolarmente teso.

A sorpresa, dopo aver inizialmente sostenuto il concerto, anche De Luca ha mostrato comprensione per la scelta della Reggia, pur definendo la vicenda «sconcertante». Il governatore ha sollevato un interrogativo delicato: «Dove si colloca il confine tra libertà d’espressione e propaganda?».

Infine, lo stesso Giuli ha espresso «pieno e convinto sostegno» alla decisione della direzione della Reggia, sottolineando che «l’annullamento obbedisce a una logica di buon senso e di tensione morale volta alla protezione dei valori del mondo libero».

Una scelta che divide e fa discutere

La vicenda Gergiev mette a nudo un tema complesso: quanto l’arte possa e debba essere separata dalle opinioni politiche di chi la esercita. La scelta della Reggia di Caserta, pur motivata da ragioni di sicurezza e opportunità pubblica, solleva un confronto aperto tra libertà artistica, etica e responsabilità sociale.

In un’epoca in cui tutto può diventare messaggio, anche una bacchetta da direttore d’orchestra può trasformarsi in simbolo. E a quel punto, spetta alle istituzioni decidere se dare spazio alla musica o fermarla prima che si trasformi in un’altra cosa.

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