
Domenica pomeriggio, poco prima delle 17, si è verificato un tragico incidente sulla strada provinciale per Barberino Sp8, all’altezza del km 13, nel comune di Calenzano. Matteo Petti, 59 anni, poliziotto in servizio presso l’ufficio immigrazione della questura di Firenze, è morto dopo un drammatico scontro frontale con una Fiat Panda. L’incidente è avvenuto quando la Panda ha sorpassato in discesa, invadendo la corsia opposta e colpendo la moto sulla quale viaggiava Petti, con la sua convivente, anch’essa poliziotta, che è rimasta ferita.
L’incidente spaventoso
Subito dopo lo scontro, i carabinieri della compagnia di Signa sono intervenuti e hanno avviato le indagini. Il conducente dell’auto, un uomo di 37 anni, è stato sottoposto all’alcoltest, risultando positivo con un tasso di 0,87, ben oltre il limite consentito. È stato anche sottoposto ad esami tossicologici. La donna, ferita nell’incidente, è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Careggi. La Procura di Prato ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e lesioni colpose.

Secondo la prima ricostruzione, la Fiat Panda, a causa di cause ancora da accertare, avrebbe effettuato un sorpasso azzardato, invadendo la corsia dove stava percorrendo la moto. L’impatto è stato devastante, e nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei medici del 118, per Matteo Petti non c’è stato nulla da fare.
Il tributo a Matteo Petti
Matteo Petti, un poliziotto che aveva dedicato la sua vita alla sicurezza della comunità, era molto conosciuto e stimato dai colleghi. Aveva trascorso quasi 20 anni alla questura di Firenze, dove era un punto di riferimento nell’ufficio immigrazione. Conosciuto per la sua dedizione al lavoro e per la sua passione per le moto, era apprezzato anche per la sua umanità. Un collega racconta: “Era uno bravo, gli mancava solo un anno per andare in pensione. Era una persona con la schiena dritta, ma con un’umanità fuori dal normale.”
Matteo, padre di due figli, aveva scelto di lavorare nell’ufficio immigrazione, accettando una delle mansioni più difficili e rischiose della Questura di Firenze, che aveva accettato con dedizione e serietà. Un altro collega aggiunge: “Era una persona che sapeva capire le persone. Perdiamo davvero uno di quelli bravi.”
La triste realtà e il dolore della perdita
La notizia della morte di Petti ha rapidamente fatto il giro tra i suoi colleghi, portando sgomento e tristezza. Il questore di Firenze, Fausto Lamparelli, si è recato subito sul posto per rendersi conto di quanto accaduto. “E’ assurdo pensare di morire così, per un poliziotto. Era solo una gita fuori porta. Noi sappiamo che nel nostro mestiere c’è sempre la morte, ma così è davvero assurdo”, ha commentato un collega profondamente scosso dalla tragica perdita.