
Ci sono momenti in cui la vita di una comunità viene segnata da episodi tanto gravi da lasciare un senso diffuso di smarrimento. Quando la violenza esplode in mezzo a spazi urbani frequentati da famiglie, bambini, lavoratori, è inevitabile che si inneschi una riflessione profonda su cosa stia cambiando nel tessuto sociale di una città. E quando a morire è un giovane, per mano di altri giovani, il dolore si accompagna a un senso d’impotenza che coinvolge tutti.
In contesti già segnati da tensioni, episodi come questi rischiano di alimentare ulteriori divisioni. Ma generalizzare non aiuta. È fondamentale comprendere cause, dinamiche, e agire con lucidità per prevenire nuove tragedie. La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico, ma anche di ascolto, integrazione e coesione sociale.

Rissa in pieno centro
Sabato sera, nei pressi di piazza Matteotti a Rovigo, un momento di festa si è trasformato in tragedia. Durante una violenta rissa tra due gruppi, un giovane di 22 anni, Amine Gara, di origini tunisine, è stato colpito all’addome da un collo di bottiglia rotto. Ferito gravemente, è deceduto poco dopo. Un altro uomo, di 30 anni, è rimasto in condizioni critiche.
Secondo le prime ricostruzioni, nella colluttazione sarebbero stati utilizzati oggetti contundenti come coltelli e vetri rotti. I due gruppi coinvolti sarebbero composti da cittadini tunisini e pakistani, ma le indagini sono ancora in corso. A occuparsene è la squadra mobile della questura di Rovigo, coordinata dalla procura. Gli investigatori stanno ascoltando i testimoni presenti quella sera nel centro cittadino, in particolare i ragazzi che affollavano la zona.
Una città sotto shock e la memoria di Amine
Il ricordo di Amine da parte di chi lo conosceva è commosso: «Era educato, silenzioso, rispettoso. Mi aiutava senza chiedere nulla. Fa rabbia. Rovigo non può diventare un posto dove si muore così», ha detto un’amica alla stampa locale. Il ragazzo era arrivato in Italia anni fa, via mare, e al momento non lavorava.
Quello di sabato è solo l’ultimo di una serie di episodi violenti avvenuti a Rovigo nelle ultime settimane. Risse, accoltellamenti, persino una violenza sessuale alla stazione hanno allarmato la cittadinanza. Ora cresce la richiesta di maggiori controlli, ma anche di risposte concrete per fermare una spirale di violenza che sembra non avere fine.