Vai al contenuto

“Si muore in 48 ore”. Il batterio che fa paura: c’è già una vittima, l’allarme dei medici

Pubblicato: 21/07/2025 16:52

Attenzione in spiaggia: è allarme per un pericoloso batterio “mangiacarne” che si annida nelle acque marine calde e salmastre. Invisibile ma estremamente aggressivo, può colpire in modo fulminante, soprattutto chi ha la salute compromessa.

Il nemico si chiama Vibrio vulnificus, un microrganismo che prolifera naturalmente in mare, in particolare durante i mesi estivi. Tra maggio e ottobre, quando la temperatura dell’acqua raggiunge i livelli più alti, il batterio trova condizioni ideali per diffondersi.

Le zone più colpite sono quelle costiere, in prossimità di estuari e in acque a bassa salinità. Qui, il vibrione può moltiplicarsi in modo massiccio, diventando una minaccia concreta per chi si immerge o consuma molluschi crudi.

A far salire l’allerta sono anche gli eventi climatici estremi: inondazioni, mareggiate, uragani. Questi fenomeni possono trascinare il batterio verso l’entroterra, contaminando aree che in condizioni normali sarebbero sicure.

A rischio non sono solo i fragili. Il batterio penetra attraverso tagli, ferite e abrasioni, causando infezioni spesso letali. Le categorie più esposte sono anziani, diabetici, immunodepressi, ma anche chi ha solo un piccolo graffio sulla pelle.

La sintomatologia è grave e può evolvere rapidamente: arrossamento, gonfiore, bolle emorragiche, febbre alta, brividi, dolori intensi. In alcuni casi, l’infezione può portare alla morte in meno di 48 ore.

Ma il contagio può avvenire anche a tavola. Circa il 10% dei casi si registra dopo il consumo di molluschi crudi o poco cotti, come ostriche e vongole. Una modalità subdola ma altrettanto pericolosa di diffusione.

L’allarme ufficiale arriva dagli Stati Uniti, dove i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) segnalano ogni anno tra le 150 e le 200 infezioni da Vibrio vulnificus. In 1 caso su 5 si registra il decesso del paziente.

Nel solo 2024, la Florida ha contato 82 casi e 19 morti, un numero che ha superato perfino quello registrato nel 2022, durante l’anno dell’uragano Ian. Un record preoccupante che riflette un problema in espansione.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure