
Sono ore drammatiche nel comune di Ormea, in provincia di Cuneo, dove Marco Massola, speleologo di 62 anni, è rimasto intrappolato nell’Abisso Paperino dopo un grave incidente avvenuto nella giornata di ieri. L’uomo ha riportato un trauma cranico causato dalla caduta di rocce che hanno inoltre ostruito il passaggio, impedendogli di tornare in superficie.
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Secondo l’ultimo bollettino del Soccorso Alpino, una squadra tecnica e un sanitario hanno raggiunto Massola nel pomeriggio, prestando le prime cure e procedendo con la stabilizzazione. A causa dell’infortunio, il 62enne non è in grado di camminare e non può procedere autonomamente. L’incidente è avvenuto a circa 40 metri di profondità.
Nel punto in cui si trova l’uomo è stata installata una tenda riscaldata, trasformata in un presidio medico temporaneo per monitorarne le condizioni. La cavità è stata anche raggiunta da un cavo telefonico, che consente la comunicazione con il campo base esterno, fondamentale per il coordinamento delle operazioni.

Una missione complessa: soccorritori da tutta Italia
Durante la notte si sono avvicendati sul posto oltre cinquanta tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), provenienti da diverse regioni italiane: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Umbria. Il loro compito è stato quello di disostruire tre strettoie all’interno della grotta, passaggi troppo stretti perché l’infortunato possa essere trasportato in sicurezza.
Le operazioni hanno richiesto anche l’utilizzo controllato di esplosivi, gestito da soccorritori appositamente formati. Questo lavoro delicatissimo è stato svolto sotto estrema attenzione, vista la vicinanza dell’uomo ferito e la complessità della morfologia interna dell’Abisso.

Le condizioni di Massola restano stabili
Al momento, secondo quanto riferiscono i soccorritori, le condizioni di salute di Marco Massola sono stabili, sebbene il suo stato richieda una sorveglianza costante. Il clima all’interno della grotta, l’isolamento e la necessità di movimentazione lenta e sicura rendono l’estrazione una sfida tecnica e umana di primo livello.
Massola non è un principiante. Presidente del gruppo speleologico del Cai di Lanzo, nel Torinese, è un appassionato e profondo conoscitore delle grotte alpine. L’Abisso Paperino, in cui si trova intrappolato, è una delle cavità più profonde dell’Alpe degli Stanti, con un sistema di gallerie e grandi ambienti sotterranei che raggiungono i 150 metri di profondità.

L’attesa e la speranza
La comunità speleologica italiana e i cittadini di Ormea seguono con apprensione ogni aggiornamento dal campo base. L’esperienza e la lucidità di Massola, unite alla preparazione dei soccorritori, sono elementi fondamentali per l’esito positivo dell’operazione. La presenza di una tenda riscaldata, la comunicazione costante e l’organizzazione delle squadre tecniche rappresentano elementi che aumentano le probabilità di successo.
Mentre proseguono i lavori per liberare il passaggio e preparare il trasporto in superficie, tutti sperano che le prossime ore siano decisive per portare a termine un salvataggio tanto complesso quanto necessario. Una prova estrema, in cui si confrontano l’ingegno umano e la potenza della natura, tra le rocce fredde e silenziose dell’Abisso.