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Incendio devastante sul traghetto, le fiamme divorano la nave: ci sono morti

Pubblicato: 21/07/2025 08:58
Indonesia traghetto fiamme morti

Per chi vive circondato dall’acqua, il mare non è soltanto un orizzonte. È una strada, un ponte, un’abitudine. Ogni partenza ha il sapore della necessità: andare per tornare, attraversare per vivere. Gli occhi si abituano all’infinito azzurro e le mani ai movimenti ondulati delle imbarcazioni. In quei luoghi, i traghetti non sono semplici mezzi di trasporto: sono la quotidianità, il legame tra famiglie e comunità, il cuore del tempo che scorre.
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Ma sotto la superficie calma del mare si nasconde sempre qualcosa. L’imprevedibilità delle onde, l’usura silenziosa dei motori, la fragilità delle strutture troppo vecchie o troppo cariche. In un sistema dove i controlli sono saltuari, dove le regole si piegano alla fretta o all’urgenza, ogni viaggio può trasformarsi in un rischio. A volte basta una scintilla per passare dalla routine alla tragedia.

Centinaia di passeggeri in fuga dalle fiamme

È accaduto nel nord dell’Indonesia, nella giornata di domenica, quando il traghetto KM Barcelona 5 ha preso fuoco mentre era in navigazione tra Melonguane e Manado. A bordo vi erano centinaia di persone, molte delle quali stavano viaggiando tra le isole minori dell’arcipelago, vicino al confine con le Filippine. Le fiamme si sono sviluppate improvvisamente, intorno a mezzogiorno, e in pochi minuti hanno trasformato il ponte del traghetto in un inferno.

Secondo quanto riferito dal Primo Ammiraglio Franky Pasuna Sihombing, comandante della base locale, il rogo è divampato a poppa e ha richiesto un intervento immediato e coordinato: una nave della guardia costiera, sei navi di soccorso e diversi gommoni hanno partecipato alle operazioni, mentre pescatori locali accorrevano a recuperare persone alla deriva.

Il bilancio: 568 sopravvissuti e almeno tre vittime

Il numero delle persone tratte in salvo è salito a 568, ben oltre i 280 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio inizialmente registrati nella lista ufficiale. Un disallineamento che non sorprende: in Indonesia è frequente che le liste passeggeri non rispecchino la reale affluenza a bordo. Il traghetto aveva una capacità massima di 600 persone, ed è ormai evidente che fosse quasi al completo.

Le autorità hanno confermato almeno tre morti, dopo aver inizialmente parlato di cinque vittime. Due passeggeri, dati per dispersi e poi per morti, sono stati invece recuperati e ricoverati. Tra loro anche un bambino di appena due mesi, salvato nonostante i polmoni pieni di acqua di mare.

Le immagini della tragedia e il ruolo dei soccorritori

Le immagini pubblicate sui social media raccontano meglio di ogni comunicato la paura vissuta in quei momenti: passeggeri che si gettano in acqua, altri che si aggrappano ai salvagenti, mentre il traghetto è avvolto da fumo nero e fiamme alte. Il panico, la concitazione, le urla. E poi, l’arrivo dei soccorsi: gommoni che si avvicinano, mani che tirano fuori dal mare corpi stremati, il sollievo misto a disperazione.

L’incendio, secondo quanto riferito, è stato domato nel giro di un’ora. Ma la memoria di quelle fiamme resterà incisa nei racconti di chi è sopravvissuto. Non risultano al momento persone disperse, ma le operazioni di ricerca e salvataggio proseguono per escludere ogni ulteriore tragedia.

Le falle di un sistema che non impara

Ancora una volta, un disastro in mare mette sotto accusa le norme di sicurezza nei trasporti indonesiani. Sovraffollamento, carenze nei controlli e assenza di procedure di emergenza adeguate continuano a segnare il sistema dei trasporti marittimi nel Paese. Il fatto che il numero effettivo dei passeggeri fosse il doppio di quello registrato testimonia una prassi troppo tollerata.

Ogni incidente ha la sua storia, ma tutti sembrano parlare la stessa lingua: quella di una precarietà sistemica. E mentre si contano i sopravvissuti, si piangono le vittime, e si ringraziano i soccorritori, resta aperta la domanda che accompagna ogni tragedia evitabile: quanto ancora si dovrà rischiare per attraversare il mare?

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