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Carfagna attacca Vannacci: “Preferisce Putin a Zelensky? Dovrebbe dimettersi”

Pubblicato: 22/07/2025 08:36
Carfagna Vannacci dovrebbe dimettersi

Si accende il dibattito politico dopo le dichiarazioni del generale Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, che ha dichiarato di preferire Vladimir Putin a Volodymyr Zelensky. Le sue parole hanno scatenato una dura reazione da parte di Mara Carfagna, ex ministra e attuale esponente di spicco del fronte centrista, che accusa Vannacci di incoerenza politica e invita a riflettere sul significato istituzionale delle sue uscite pubbliche.
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Carfagna: “Vannacci si dimetta, è incoerente con la linea del governo”

«Se Vannacci fosse coerente, dopo questa affermazione dovrebbe dimettersi», ha affermato al Corriere della Sera Mara Carfagna in risposta alle parole del vicesegretario della Lega. Secondo la ex ministra, l’uscita pubblica di Vannacci non è solo un’opinione personale, ma un atto che mina la coerenza del partito in relazione all’azione dell’esecutivo. «È vicesegretario di un partito che appoggia un governo che ha sempre fatto del sostegno a Kiev — militare, umanitario ed economico — un punto qualificante della sua politica estera. Quello che dice è in contrasto con ciò che fa il governo da lui sostenuto. È un problema di coerenza».

Carfagna sottolinea come la posizione di Vannacci sia isolata rispetto all’indirizzo ufficiale dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che ha ribadito in più occasioni il proprio appoggio all’Ucraina nel contesto dell’aggressione russa. «La linea del governo Meloni è basata sul supporto all’Ucraina, e mi trova pienamente d’accordo», ha aggiunto.

Un’uscita politica che isola l’Italia

Per Carfagna, l’aspetto più critico delle affermazioni del generale è il possibile isolamento internazionale a cui simili posizioni potrebbero condurre. «Il fatto che il governo italiano condivida la linea di sostegno a Kiev con l’Unione europea e con la Nato è un dato importante. La posizione di Vannacci, invece, isolerebbe l’Italia dal contesto europeo e internazionale». E sottolinea come, al di là del clamore mediatico, si tratti di un’esternazione priva di effetti concreti: «È la sparata del giorno. La politica estera non la fa lui e non cambia a causa sua. Per dirla in breve, Vannacci è politicamente irrilevante».

L’affondo tocca anche il passato militare del vicesegretario della Lega: «Da un militare come lui mi sarei aspettata almeno una parola di apprezzamento per il coraggio dei militari ucraini, che si battono da tre anni e mezzo contro l’aggressione russa».

Caso Gergiev, Carfagna: “Scandaloso l’uso dei fondi di coesione”

Nel corso dell’intervista, Carfagna ha poi commentato la vicenda legata al concerto annullato di Valery Gergiev alla Reggia di Caserta, evento finito al centro delle polemiche per la vicinanza del direttore d’orchestra al regime di Putin. «Mi sono espressa chiedendo l’annullamento del concerto ma anche trasparenza da parte del presidente De Luca», ha detto.

Il vero problema, secondo Carfagna, non è solo la presenza del direttore d’orchestra, ma il modo in cui sarebbero stati utilizzati i fondi pubblici. «Vorrei sapere quanti soldi pubblici erano stati preventivati per il cachet e l’organizzazione di un evento con un artista che ha sposato la propaganda del Cremlino. E chiedo se è corretto usare i fondi di coesione, che la legge prevede debbano ridurre i divari territoriali, per un concerto del genere».

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La questione si inserisce in una più ampia critica alla gestione delle risorse comunitarie da parte della Regione Campania. «De Luca ha ottenuto quasi tre miliardi e mezzo con l’accordo per la coesione. Si è battuto per averli. Per cosa? Per finanziare Gergiev? Queste sono le domande a cui dovrebbe rispondere».

Lo scontro politico tra Carfagna e Vannacci si inserisce in un contesto di crescente tensione all’interno della maggioranza, dove non mancano visioni divergenti sui grandi temi della politica internazionale. La presa di posizione della ex ministra sottolinea una frattura di fondo tra la linea ufficiale del governo italiano e le esternazioni di esponenti politici che, pur facendo parte della coalizione, sembrano giocare una partita autonoma sul piano ideologico. Un segnale che potrebbe riaprire il dibattito interno alla maggioranza, soprattutto sul fronte della coerenza politica e del ruolo delle figure istituzionali all’interno dei partiti.

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Ultimo Aggiornamento: 22/07/2025 08:37

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