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Il piccolo Andrea caduto in piscina a 7 anni: la terribile notizia è appena arrivata

Pubblicato: 22/07/2025 16:47

È arrivata la conferma ufficiale da parte della Questura di Lecce: è stata dichiarata la morte cerebrale per Andrea, il bambino di 7 anni originario della provincia di La Spezia, soccorso domenica scorsa privo di sensi nella piscina di un acquapark a Gallipoli. Il piccolo era ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli.

I medici hanno atteso le sei ore previste di osservazione clinica prima di procedere alla dichiarazione di morte. Si attende ora il passaggio formale per la comunicazione della morte clinica, che sancirà ufficialmente il decesso del bambino. La notizia ha profondamente scosso la comunità locale e il luogo d’origine del piccolo.

Andrea si trovava in vacanza nel Salento con la sua famiglia, arrivata pochi giorni fa dalla Liguria. La tragedia si è consumata all’interno di una delle piscine del parco acquatico, dove il bambino è stato trovato privo di sensi in acqua e subito soccorso dal personale, prima dell’intervento dei sanitari del 118.

Le condizioni del piccolo erano apparse subito disperate. Dopo le manovre di rianimazione sul posto, Andrea era stato trasportato in codice rosso all’ospedale, dove è rimasto per tre giorni attaccato ai macchinari nel tentativo, purtroppo vano, di salvargli la vita.

Nel frattempo, la polizia ha avviato un’indagine per ricostruire i fatti. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è quella di un gioco finito male: il bambino potrebbe aver tentato di trattenere il respiro sott’acqua, forse sfidando se stesso o emulando altri bambini.

Restano da chiarire molti aspetti: non è noto se Andrea si sia tuffato volontariamente nella vasca più grande – riservata a nuotatori più esperti – o se ci sia finito per caso, magari scivolando. Una circostanza che sarà fondamentale per determinare eventuali responsabilità o carenze nei controlli.

Secondo quanto emerso, il bambino non indossava braccioli e non sapeva nuotare con sicurezza. Alcuni testimoni hanno riferito di averlo visto giocare poco prima dell’incidente con altri bambini, ma non è ancora chiaro come sia riuscito ad allontanarsi fino alla piscina più profonda del parco.

La polizia sta raccogliendo le testimonianze di presenti e del personale del parco per ricostruire minuto per minuto quanto accaduto. Particolare attenzione è rivolta all’organizzazione della sicurezza interna e alla sorveglianza delle diverse aree acquatiche.

Il dramma di Andrea riapre il dibattito sulla sicurezza nei luoghi destinati ai più piccoli, soprattutto in contesti affollati come gli acquapark estivi. Un gioco o una distrazione di pochi secondi possono trasformarsi in tragedia. E ora, una famiglia in vacanza piange la perdita del proprio bambino.

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