
L’innalzamento della carica batterica nelle acque marine rappresenta una delle principali cause di divieti di balneazione lungo le coste italiane, soprattutto durante i mesi estivi, quando l’afflusso turistico e le alte temperature possono accentuare criticità ambientali già presenti. Le analisi microbiologiche, effettuate periodicamente dalle autorità sanitarie, sono fondamentali per garantire la sicurezza dei bagnanti e prevenire rischi per la salute pubblica.
Tra i parametri più monitorati rientra l’Escherichia coli, un batterio fecale indicatore di inquinamento di origine organica, che se presente oltre i limiti consentiti per legge può rendere le acque temporaneamente inadatte alla balneazione. L’intervento tempestivo delle amministrazioni locali, attraverso ordinanze preventive, è l’unico strumento immediatamente efficace per evitare l’esposizione dei cittadini a potenziali agenti patogeni.
Superati i limiti di legge: stop alla balneazione

Un tratto di mare di 250 metri a sinistra della foce del fosso Vaccina – a Ladispoli, in provincia di Roma – è stato interdetto alla balneazione a causa di una concentrazione eccessiva di batteri Escherichia coli, oltre i limiti di legge. La decisione è stata formalizzata con un’ordinanza firmata dal sindaco Alessandro Grando, emessa nella giornata di martedì 22 luglio 2025, e ha valenza precauzionale fino a nuovo accertamento.
Il provvedimento è scaturito dai campionamenti effettuati da Arpa Lazio, che hanno riscontrato un valore di 697 MPN/100 mL nel punto di prelievo identificato come n. 52, ben al di sopra del limite fissato per legge, pari a 500 MPN/100 mL. L’ordinanza, secondo quanto si legge nella nota ufficiale del Comune, resterà in vigore fino al rientro dei parametri nei valori normali, da confermare tramite nuove analisi.
Verifiche in corso sulle possibili cause

Il Comune ha specificato che non risultano anomalie o guasti nei sistemi di sollevamento o presso l’impianto di depurazione comunale gestito da Acea Ato 2, escludendo al momento responsabilità dirette legate al sistema fognario. Il sindaco ha incaricato la Polizia locale e le autorità competenti di avviare accertamenti per individuare l’origine del fenomeno.
Solo una volta che le nuove analisi daranno esito favorevole, sarà possibile revocare l’ordinanza e ripristinare la balneazione lungo il tratto di costa interessato. Intanto, le autorità raccomandano massima attenzione ai cittadini e ai turisti e invitano a rispettare i divieti affissi sul posto.
