
La frattura si è consumata in pubblico, con parole pronunciate sul palco simbolo del leghismo: Pontida. Matteo Salvini non ha usato giri di parole e ha lanciato un messaggio che somiglia a uno strappo: “Accendi Mediaset ed è sempre tutto colpa della Lega, come su La7. Mi manca Silvio Berlusconi”.
Un attacco frontale e per nulla casuale, che arriva in un momento in cui le tensioni nella maggioranza di governo sono tutt’altro che sopite, complici anche le manovre sui nomi per le prossime Regionali.
L’attacco riportato dai principali quotidiani
Le parole di Salvini, riportate da Repubblica e La Stampa, hanno fatto subito rumore nei palazzi del centrodestra. Il leader del Carroccio si sente emarginato da un sistema mediatico che un tempo lo trattava con rispetto. E che ora, secondo lui, lo avrebbe relegato al ruolo del capro espiatorio.
Nel mirino, proprio quelle reti Mediaset che un tempo costituivano il più fedele avamposto comunicativo per la destra italiana. Con Silvio Berlusconi ancora vivo, il clima era diverso. Ma oggi, col passaggio di consegne a Pier Silvio, qualcosa è cambiato.

Il nuovo corso del Biscione: meno Salvini, più Meloni
Il progetto editoriale di Pier Silvio Berlusconi ha preso forma, e l’intento è sembrato subito evidente: togliere l’etichetta di rete governativa e tentare un pluralismo controllato, aprendo a volti non schierati, come Tommaso Labate, o investendo su figure come Bianca Berlinguer, che raddoppierà la propria presenza con un nuovo spazio d’inchiesta anche su Canale 5.
La linea editoriale punta a una foglia di fico che nasconda l’allineamento con Fratelli d’Italia, ma che di fatto ha tagliato fuori Salvini. Rete4, che un tempo era considerata la cassa di risonanza dell’universo leghista, ha cambiato pelle.
La foglia di fico per nascondere il flirt con Giorgia Meloni
I talk storici restano, ma subiscono spostamenti emblematici. È il caso di Mario Giordano, il cui Fuori dal coro viene “dislocato” alla domenica. Il conduttore ha provato a rassicurare il pubblico: “Riprenderemo, liberi e cazzuti come sempre”. Ma il segnale è chiaro: la Lega non è più vista di buon’occhio.
A suggellare il quadro, le parole recenti di Pier Silvio Berlusconi alla presentazione dei palinsesti: “Il nostro è uno dei migliori governi d’Europa”, ha detto, lodando Giorgia Meloni senza mai citare Salvini, né la Lega. Un dettaglio? No, un messaggio preciso, aggravato dalla battuta dell’anno scorso, quando definì la proposta del leader leghista sul canone Rai “una mossa di propaganda”.

Meloni regna anche in tv, la Lega ai margini
Il cuore del problema è politico, e riguarda gli equilibri nel centrodestra. Il governo Meloni è sempre più monocratico, e il partito della premier è diventato l’interlocutore unico anche per le grandi aziende del Paese. Mediaset non fa eccezione.
Una volta garantita la visibilità a Fratelli d’Italia, l’azienda ha avviato un tentativo di apertura verso l’opposizione, marginalizzando ulteriormente la Lega, ormai scalzata nel gradimento televisivo, mediatico e — forse — anche elettorale.
In questo scenario, le parole “Mi manca Silvio Berlusconi” suonano come un’ammissione di debolezza e insieme una denuncia politica. Perché in quel mondo, dove Salvini un tempo sguazzava come un pesce in un acquario, oggi per lui lo spazio e ridotto. E le critiche fioccano.