
Non sempre le voci più autentiche sono quelle più forti. Spesso, sono le più fragili, le più sincere, a lasciare il segno più profondo. Thiago Elar, ragazzo transgender di 27 anni, aveva imparato a raccontarsi senza filtri, con coraggio e delicatezza, diventando un punto di riferimento per tante persone. I suoi video, i suoi pensieri, le sue parole avevano toccato centinaia di cuori. Ieri, 21 luglio 2025, quella voce si è spenta. E con essa si è chiuso un racconto di vita che meritava ascolto, attenzione, rispetto.
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Thiago non cercava clamore. Condivideva la sua quotidianità con chi aveva voglia di fermarsi ad ascoltare. Mostrava le sue ferite ma anche i suoi sogni. Non pretendeva compassione, ma umanità. Eppure, dietro ogni suo video, c’era molto di più di una semplice testimonianza: c’era un grido gentile, ma potente, di chi lotta per esistere, per essere riconosciuto, per sentirsi visto.
Una vita raccontata con sincerità sui social
Thiago Elar era nato il 20 dicembre 1997 a Bergamo. Negli ultimi anni era diventato molto seguito sui social, soprattutto su TikTok, dove pubblicava video in cui raccontava la propria esperienza come ragazzo transgender. I suoi contenuti non erano costruiti: parlava in modo diretto, onesto, spesso emozionante. Raccontava il suo vissuto in una struttura psichiatrica, affrontava pubblicamente il rapporto difficile con alcuni familiari, descriveva la sua battaglia quotidiana contro i disturbi alimentari.

Nel suo ultimo video, pubblicato solo poche ore prima della sua scomparsa, Thiago parlava con speranza di un incontro con i medici, lasciando intendere la voglia di guardare avanti. È stato un addio inconsapevole, forse, ma intriso di quella forza lieve che aveva imparato a trasformare in messaggi di sostegno per gli altri. Perché Thiago non raccontava solo se stesso: rappresentava una comunità, e lo faceva con una dignità che molti gli riconoscono oggi, nel silenzio carico di commozione che accompagna il suo ricordo.
La notizia confermata da necrologi e tributi online
La scomparsa di Thiago è stata resa nota inizialmente sui social, dove amici e follower hanno iniziato a condividere messaggi di cordoglio. In seguito, la conferma ufficiale è arrivata attraverso un necrologio pubblicato sul sito IlCommiato.it, che ha fissato la cerimonia funebre per mercoledì 23 luglio, nella Chiesa di Osio Sotto, piccolo comune vicino a Bergamo, dove il ragazzo viveva.
La causa del decesso, secondo quanto riportato da Fanpage.it, sarebbe legata a motivi naturali. Le circostanze esatte restano comunque riservate, nel rispetto della famiglia e della memoria di Thiago. Quel che è certo è che, nel giro di poche ore, la notizia ha suscitato una forte reazione online: centinaia di messaggi stanno riempiendo i suoi profili, ricordandolo come “un’anima luminosa”, “un guerriero dolce”, “una voce che non deve essere dimenticata”.
Il legame con la comunità e la visibilità transgender
Thiago non era un attivista nel senso tradizionale del termine, ma la sua stessa esistenza lo era. Con il solo atto di raccontarsi, di mostrare la sua transizione, le sue fragilità, la fatica di vivere in un contesto che spesso fatica ad accogliere chi è diverso, aveva dato visibilità alla condizione delle persone transgender in modo autentico e accessibile. Non cercava notorietà, cercava connessione. E la sua comunità lo ha ascoltato.

In tanti lo ricordano come una persona gentile, rispettosa, determinata. Nei momenti più difficili, non aveva mai smesso di chiedere aiuto, di lanciare messaggi positivi a chi lo seguiva. “Il tuo cuore grande non sarà dimenticato”, scrivono oggi amici e sconosciuti, legati da un filo invisibile fatto di empatia e riconoscimento.
L’eredità lasciata da Thiago Elar
In una società che spesso preferisce ignorare il disagio, Thiago Elar ha insegnato che la vulnerabilità non è una colpa, ma una forma di verità. Le sue parole resteranno a lungo impresse in chi le ha ascoltate con il cuore aperto. Nonostante il dolore, la sua storia continuerà a vivere nei ricordi, nei video, nei pensieri condivisi da chi l’ha conosciuto — anche solo virtualmente.
La cerimonia di mercoledì sarà l’ultimo saluto terreno, ma il ricordo di Thiago continuerà a essere un faro per tante persone che si sentono invisibili, inascoltate, isolate. Il suo coraggio nell’esporsi, nel mostrarsi per ciò che era davvero, rappresenta una testimonianza che merita attenzione e rispetto.
Nel giorno dell’addio, resta un vuoto profondo. Ma anche la consapevolezza che una voce sincera può lasciare un’eco duratura, più forte del tempo e della morte stessa.