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Bimba di 4 mesi gravissima in ospedale, cosa le hanno dato i genitori: terribile

Pubblicato: 23/07/2025 13:44
bimba Ruggi Salerno cocaina

Il silenzio della notte è stato interrotto dall’arrivo urgente di un’ambulanza. Il suono delle sirene, la corsa contro il tempo, gli sguardi preoccupati dei medici accorsi in pronto soccorso. È così che è iniziato un dramma che ha scosso profondamente la comunità di Salerno e che apre interrogativi inquietanti. Una bambina di pochi mesi, inerme, tra le braccia di chi avrebbe dovuto proteggerla, è arrivata in condizioni critiche, gettando nel panico l’intero reparto pediatrico.
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Quella che inizialmente sembrava una crisi di natura sconosciuta si è presto trasformata in una vicenda dai contorni drammatici, che coinvolge non solo la salute della piccola, ma anche possibili responsabilità penali. Un caso che ha richiesto il coinvolgimento immediato delle forze dell’ordine e che adesso è al centro di un’indagine complessa.

Bambina di quattro mesi positiva alla cocaina

Nel cuore della notte, una bambina di quattro mesi, di nazionalità straniera, è stata trasportata d’urgenza presso l’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Al suo arrivo, i medici l’hanno classificata in codice rosso, riscontrando uno stato soporoso — una condizione clinica intermedia tra la sonnolenza e la perdita totale di coscienza, con ridotta reattività agli stimoli esterni.

I sanitari hanno immediatamente disposto esami diagnostici, tra cui un test tossicologico, i cui risultati hanno lasciato tutti sgomenti: la neonata presentava tracce di cocaina nel sangue. Un dato inquietante che ha spinto il personale medico a segnalare il caso alle autorità competenti.

A portare la bambina in ospedale sono stati i genitori, che hanno poi interagito con gli agenti della Polizia di Stato, sopraggiunti per avviare i primi accertamenti. Il padre è stato condotto in Questura per essere ascoltato. Nel frattempo, la neonata è rimasta in osservazione all’interno della struttura pediatrica, sotto monitoraggio continuo.

Fuga improvvisa dall’ospedale: ricercati i genitori

Quella che sembrava una situazione sotto controllo ha però subito una svolta improvvisa e sconcertante. Nelle ore successive, il padre della bambina è tornato in ospedale e, insieme alla moglie, ha prelevato la piccola ancora sotto osservazione. La bambina, sebbene avesse cominciato a mostrare deboli segnali di ripresa, non era stata dimessa e necessitava di ulteriore assistenza clinica.

Il personale sanitario ha tentato di opporsi all’allontanamento, ma la coppia si è dileguata in fretta, lasciando la struttura senza autorizzazione. A quel punto, i medici hanno allertato nuovamente le forze dell’ordine, che hanno avviato le ricerche dei genitori e della bambina. La priorità, in queste ore, è il ritrovamento della minore, sia per salvaguardarne le condizioni fisiche, sia per chiarire le dinamiche che hanno portato alla sua intossicazione.

Massimo riserbo sulle indagini in corso

Gli investigatori mantengono il massimo riserbo sull’inchiesta, che si sta concentrando su diversi aspetti: da un lato l’origine della sostanza stupefacente, dall’altro le responsabilità dirette o indirette nella sua somministrazione o esposizione. Resta da chiarire come una neonata di appena quattro mesi abbia potuto assumere cocaina e, soprattutto, in quale contesto familiare viva.

La Procura potrebbe aprire un fascicolo per lesioni gravi e maltrattamenti in famiglia, oltre a valutare l’ipotesi di abbandono di minore e l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti. Gli inquirenti stanno cercando di localizzare la coppia, per assicurarsi che la bambina possa ricevere le cure adeguate e per scongiurare ulteriori pericoli.

La comunità sotto shock

La notizia ha scosso profondamente la città di Salerno, dove la vicenda è stata accolta con incredulità e sgomento. I medici dell’ospedale Ruggi, ancora provati dall’accaduto, parlano di un episodio “tra i più drammatici e delicati degli ultimi anni”. La speranza di tutti è che la piccola venga ritrovata al più presto e che venga messa in sicurezza, lontano da possibili situazioni di pericolo.

Nel frattempo, il personale medico ha ribadito la piena collaborazione con le autorità e ha chiesto il rispetto della privacy della paziente. Resta alta la preoccupazione per le condizioni della bambina, che potrebbe aver subito danni irreversibili. Le prossime ore saranno cruciali, sia per la sua salute che per l’esito dell’inchiesta giudiziaria in corso.

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